Come in un grande teatro all’aperto lo straordinario spettacolo di Piazza del Duomo ha come quinta scenica le alte mura medioevali, che ancora oggi racchiudono e preservano gli edifici creando una visione unica. Le fonti storiche confermano che la costruzione delle mura iniziò proprio da questo angolo della città nel 1155, sotto il consolato di Cocco Griffi, e questa scelta fu dettata da due motivi. Primo tra tutti l’importanza che stava acquistando l’area episcopale dove si andava completando l’ampliamento della cattedrale, emblema della rinascita culturale pisana, dove da poco era iniziata la costruzione del battistero e già si prevedeva l’erezione del campanile, la famosa torre pendente.
A questo si aggiungeva un motivo di natura militare: infatti, in questo angolo della città attraverso un ponte sull’Auser, il fiume che lambiva il fianco Nord della piazza, entrava in città la strada che collegava Pisa con la Liguria e con i lontani mercati francesi, che costituiva una potenziale via d’accesso per gli eserciti nemici.
La costruzione delle mura fu un’impresa che impegnò per circa due secoli la città, al termine dei quali la cinta si estendeva per quasi 7 chilometri, con un’altezza media di 11 metri ed uno spessore di oltre 2; l’opera segnò il massimo sviluppo urbano di Pisa, iniziato sulla spinta del benessere economico, dovuto agli intensi traffici marittimi, che aveva fatto travalicare alla città le ristrette mura alto-medioevali. Il primo tratto di mura, costruito con bozze di panchina livornese (sabbie cementate estratte nei pressi di Livorno), andava dall’angolo Nord-Ovest, occupato dall’alta torre di Santa Maria, detta anche torre sull’Auser, sino alla vicina torre del Leone, cosiddetta dal possente leone in marmo che ancora oggi sovrasta l’omonima porta, e fu costruito per intero nel giro di poco tempo.
A contrario, il resto delle mura sarebbe stato costruito in varie fasi come confermano i diversi materiali impiegati. La torre di Santa Maria, che svolgeva un’importante funzione strategica, controllando l’accesso del ponte sottostante, fu rialzata utilizzando un materiale diverso (breccia sedimentaria di Asciano), introdotto a partire dal 1261 nel rialzamento del resto delle mura, ed era collegata con il camminamento delle mura da due stretti portali.
Nel 1499, durante il terribile assedio fiorentino, come tutte le altri torri della cinta anche questa fu sbassata all’altezza delle mura e venne rialzata solo intorno alla metà dell’Ottocento, epoca cui risale anche il coronamento merlato in laterizio.
La sua apertura al pubblico offre la suggestiva visione dall’alto di una delle piazze più belle del mondo.
Testo a cura di: Lucia Casarosa
La Torre di Santa Maria chiude il lato nord-ovest delle fortificazioni presso Piazza del Duomo.
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