La città di Pisa è articolata, complessa e dotata di un esteso e vario patrimonio verde. Diverse responsabilità pubbliche e vaste estensioni di verde privato che si intersecano e tendono insieme da un lato verso il mare e dall’altro verso il Parco. Dopo oltre un decennio di lavoro costante nella ricostruzione dei bisogni, del territorio e dei suoi abitanti, nell’analisi delle risposte possibili nell’immediato e nella previsione investimenti necessari nel medio termine possiamo trarre un primo bilancio positivo. Oggi, infatti, dopo l’affidamento di due global service del verde dal capitolato, ogni volta, più razionale e più esigente, possiamo condividere un patrimonio verde pubblico incrementato del 25%, oltre 50 aree verdi attrezzate e alcuni parchi pubblici tra cui il recuperato Giardino Scotto che, dopo oltre 1.5 milioni di investimento è tornato, insieme ai suoi antichi bastioni, a essere luogo di qualità molto frequentato e apprezzato. Sono stati introdotti nuovi concetti, nuove idee e nuove linee di indirizzo che hanno, poi, trovato concretezza nelle progettazioni e nelle pianificazioni che si sono susseguite negli anni.
Gli assi portanti sono stati:
- Basare le scelte in funzione di dati conoscitivi esatti da ricostruire prima di ogni decisione progettuale e operativa;
- Incrementare il livello di qualità della manutenzione ordinaria del verde pubblico rispetto gli standard medi attuati a livello nazionale e di capitolati Consip;
- Incrementare la quantità del verde urbano non semplicemente inquadrandolo come elemento di corredo estetico ai diversi livelli di pianificazione e progettazione ma assicurandogli un ruolo portante nelle scelte urbanistiche e progettuali che da esso possono discendere;
- Disporre di un unico interlocutore esterno, attraverso la creazione di un global service del verde, con precise responsabilità di risultato e che potesse rispondere ad adeguati indicatori di performance valutabili periodicamente;
- Incrementare la disponibilità delle aree verdi attrezzate stravolgendone la concezione e passando da semplice luogo di svago per bambini a luogo di aggregazione per le diverse generazioni con stimoli variabili, anche sensoriali, capaci di offrire risposte alle esigenze delle diverse fasce di età della popolazione;
- Introdurre il concetto di benessere psicofisico nella concezione delle diverse aree verdi attrezzate facendo in modo, almeno nel lungo termine, di creare tra esse collegamenti verdi in un’ottica di circolarità infrastrutturale capace di fungere da filo conduttore e collante tra i quartieri e il centro, tra il centro e il Parco;
- Incrementare il patrimonio arboreo della città e la sua resilienza attraverso l’aumento della biodiversità e la correzione di errori macroscopici del passato sia nella scelte della tipologia di piante da introdurre nel tessuto urbano che nella loro modalità di posizionamento;
- Ricostituire una visione prospettica e paesaggistica dei connettori verdi sia ideali che fisici con particolare attenzione ai viali storici e a quelli ideali che ancora non ci sono.
Molti obiettivi sono stati raggiunti e costituiscono, oggi, la base per poter garantire un ulteriore salto di qualità. Oggi abbiamo nella nostra città oltre 1 milione di metri quadrati di aree verdi il cui grado manutentivo è doppio rispetto gli standard previsti dalle gare Consip con addirittura 18 tagli nelle aree di primo livello del centro storico; un patrimonio di attrezzature ludiche completamente a norma e diverse aree fitness che le affiancano; una copertura di aree verdi attrezzate che, da ogni luogo della città, sono raggiungibili in un tempo massimo di 10 minuti; la conoscenza approfondita di tutto il patrimonio arboreo con specifiche schede del rischio e una pianificazione di prospettiva al 2025-2030.
Siamo, quindi, nelle condizioni ottimali per ambire a un lavoro innovativo, e ancora unico nel panorama nazionale, in grado di sviluppare sul nostro territorio il concetto di “infrastrutture verdi” con la piena rispondenza agli obiettivi strategici individuati da questo assessorato al momento della sua costituzione. Il lavoro che viene presentato è quindi uno strumento fondamentale per rispondere ad alcune esigenze del territorio cui a breve dovrà essere affiancato un ulteriore sforzo per includere in questo concetto esteso di “verde patrimonio urbano” le aree verdi sportive, quelle scolastiche e quelle cimiteriali. Su quest’ultimo concetto, aree cimiteriali verdi, è utile spendere qualche parola. Una delle ambizioni in prospettiva, infatti, dovrebbe essere proprio quella di garantire degli standard cimiteriali in controtendenza rispetto a quelli recenti in cui, ancora una volta, il verde e la sua armonia, possano essere assunti come guida fondamentale per l’organizzazione degli spazi e la qualità dell’ambiente cimiteriale complessivo. Una sfida difficile ma non impossibile che abbiamo il dovere di tentare guardando, per esempio, ai tanti esempi del passato anche nel nostro paese. Questo lavoro costituisce una sintesi dell’ambizioso indirizzo politico e della capacità tecnica di attuarlo ed è la base per ridisegnare lo scenario paesaggistico della città del futuro.
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