A - AZIONI DI TIPO INTENSIVO
A.1 Tagli raso - spollonature e rinfoltimento
Questa tipologia d'intervento è stata prevista su una superficie di 11,4254 ettari, interamente occupati dalle sottoparticelle forestali 242/2, 246/1, 247/1, 254/3, 253/3. I soprassuoli che occupano tali unità di gestione, sono riconducibili a fustaie pure o a prevalenza di pino marittimo (242-2, 247-1) oppure a boschi misti di pino marittimo e latifoglie, laddove la naturale evoluzione della pineta verso boschi più naturali e stabili (in questo caso rappresentati da boschi di leccio) è in fase più avanzata (246-1, 254-3, 253-3).
Tale prescrizione è stata prevista per quelle situazioni in cui l'infestazione del popolamento da parte del Matsucoccus risultava già in fase avanzata, interessando la grande maggioranza delle piante e in taluni casi, come è stato riscontrato da alcune aree di saggio, tutti gli individui del popolamento, evidenziando fasi sintomatologiche riconducibili a stadi di "generalizzazione", "moria e fase residuale" e fasi intermedie tra le due sopra citate
A.2 Diradamenti , spollonature e rinfoltimenti (a carico delle fustaie mature)
Questa tipologia d'intervento è stata prevista su una superficie di 53,7461 ettari, interamente occupati dalle sottoparticelle forestali 241-2, 235-1, 236-3, 242-3, 240-2, 247-2, 246-2, 254-1. I soprassuoli che occupano tali unità di gestione, sono riconducibili a fustaie pure o a prevalenza di pino marittimo (241-2, 235-1, 236-3, 242-3, 240-2, 247-2) oppure a boschi misti di pino marittimo e latifoglie, laddove la naturale evoluzione della pineta verso boschi più naturali e stabili (in questo caso rappresentati da boschi di leccio) è in fase più avanzata (246-2, 254-1).
Tale intervento viene prescritto per quei soprassuoli maturi in cui l'infestazione da parte del Matsucoccus è ancora limitata a singole piante o a piccoli nuclei, presentando stadi sintomatologici riconducibili a fasi "d'infiltrazione", fasi "di focolai sparsi" e fasi intermedie tra queste, nei confronti dei quali è ancora possibile prevedere degli interventi di sostituzione della pineta in modo graduale.
B - AZIONI DI TIPO PREVENTIVO
Oltre agli interventi di tipo "intensivo" che sono stati previsti nelle pinete già attaccate dal Matsucoccus e ai tagli di tipo "intensivo - preventivo", effettuati nelle pinete con un'intensità d'attacco ancora limitato nei confronti delle quali sono stati previsti tagli con duplice fine fitosanitario (intensivo) e colturale (preventivo: nel senso che favoriscono la sostituzione della pineta con fitocenosi più naturali e stabili), la lotta con mezzi selvicolturali alla diffusione del fitomizo si è basata anche su interventi di tipo puramente preventivo nei confronti di quelle pinete ancora giovani e a copertura chiusa, nelle quali l'attacco del fitomizo non si è ancora verificato e la fase evolutiva verso boschi di latifoglie non è ancora cominciata. Lo scopo è stato quello di mettere in atto misure volte a ottimizzare la struttura delle pinete in rapporto ai fattori eco-climatici e alle caratteristiche stazionali. Così, è stato utile ridurre l'eccessiva densità delle piante con diradamenti, tagliando le piante a chioma rada o sofferenti per cause varie. In tal modo si sono favoriti i soggetti migliori in grado di "resistere" lasciandone un numero compatibile con la feracità della stazione e l'età del popolamento
B.1 Diradamenti su soprassuoli giovani
Gli interventi si sono orientati verso due tipi principali di soprassuolo che rispondevano alle caratteristiche menzionate nel paragrafo precedente ovvero le spessine - giovani perticaie con età compresa tra i 15 e i 20 anni e le perticaie - giovani fustaie.
Spessine - giovani perticaie: Questa tipologia d'intervento è stato effettuato su una superficie di 6,4240 ettari, interamente occupati dalle sottoparticelle forestali 252-3, 253-6, 259-3, 253-5, 245-3. Tali soprassuoli erano caratterizzati da un'elevata densità come spesso succede nelle pinete di pinastro insediatesi dopo il passaggio del fuoco. Tuttavia già negli anni passati il Comune aveva effettuato interventi su queste sottoparticelle con fine soprattutto antincendio, aprendo delle strisce parafuoco che risultavano solo in parte ricolonizzate da qualche individuo di pino e da vegetazione arbustiva.
Vista la presenza di bande parafuoco con distribuzione nei soprassuoli abbastanza regolare, tali fasce sono state ripulite dalla vegetazione ripristinando così la funzione antincendio. La parte di soprassuolo compresa tra due strisce contigue è stata sottoposta a un diradamento misto (dal basso + selettivo), che ha eliminato oltre le piante morte, quelle malformate e deperienti tendendo a favorire gli individui meglio conformati di pino e tutte le eventuali latifoglie in ingresso.. Al diradamento è stata accompagnata la sramatura dei soli palchi di rami già secchi.
Perticaie - giovani fustaie: Questa tipologia d'intervento è stata effettuata su una superficie di 2,9972 ettari, interamente occupati dalle sottoparticelle forestali 234-4 e 245-2.
I soprassuoli oggetto d'intervento hanno riguardato popolamenti ove l'intervento ha permesso loro il raggiungimento di una maggiore stabilità. L'intervento ha avuto carattere di un diradamento misto (dal basso +selettivo), che ha eliminato oltre a tutte le morte, le piante malformate e deperienti e che favorirà lo sviluppo degli individui meglio conformati e di avvenire di pino e tutte le eventuali latifoglie in ingresso.
B.2 Sgombero e sfollo del novellame
Questa tipologia d'intervento è stata effettuata su una superficie di 19,0553 ettari, interamente occupati dalle sottoparticelle forestali 254-6, 234-1, 240-1, 245-1, 252-1.
Si tratta di zone di pineta già percorse dal fuoco, in cui si è insediato denso novellame di pino marittimo e laddove tale rinnovazione è ancora in corso. In tali situazioni si sono asportate completamente le piante del vecchio ciclo, operando con la massima cautela e successivamente al taglio, si è regolata la densità del piano della rinnovazione mediante un deciso sfollo.
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