A seguito di alcuni casi segnalati in Piemonte e Liguria ad inizio 2022 di peste suina africana anche in Toscana sono state prese alcune misure temporanee.
In generale, riportiamo in questa pagina alcune informazioni utili a contenere la diffusione di questa malattia, anche al fine di scongiurare allarmismi e dare alla cittadinanza alcune linee guida.
La peste suina africana rappresenta un serio rischio epidemico per i suini allevati, determinando un elevato indice di morbilità e mortalità con conseguenze dirette e indirette sulle produzioni della filiera regionale. E' per questo che si rende necessario controllare la diffusione della malattia nei cinghiali anche per proteggere i suini allevati. Questa malattia pur non colpendo l'uomo, ha gravi ripercussioni socioeconomiche nei paesi in cui è diffusa, decimando rapidamente le popolazioni dei cinghiali e dei suini allevati e precludendo le esportazioni di carni suine e prodotti a base di carne dai territori colpiti. La peste suina africana è una malattia di difficile contenimento/eradicazione (non esistono vaccini né cure).
Si diffonde principalmente attraverso movimentazioni, contatti con popolazioni di cinghiali infetti e con carni o prodotti a base di carne di animali infetti (compresi prosciutti e insaccati ancorché stagionati). Ai fini del contenimento della malattia attualmente risulta prioritario: il controllo delle movimentazioni di suidi; mettere in atto tutte le misure possibili a evitare che la popolazione di cinghiali possa venire a contatto e nutrirsi con rifiuti potenzialmente infetti, ovvero con carni e prodotti a base di carne di suidi infetti; mettere in atto tutte le misure possibili a evitare che i suini di allevamento entrino in contatto con la popolazione di cinghiali selvatici; sollecito riscontro diagnostico per suini con sintomatologia sospetta o morti.
E' consigliato scaricare, stampare e diffondere in tutti i luoghi frequentati da veterinari, allevatori, cacciatori o all'ingresso di parchi o boschi, le locandine informative predisposte dal Ministero della Salute.