«Cari concittadini, con l’ingresso da oggi della Toscana nella zona Arancione ci apprestiamo, purtroppo, ad affrontare una situazione per molti versi simile a quella conosciuta nella primavera scorsa e che tutti speravamo di non dover più rivivere. Siamo ripiombati nel pieno dell’ondata di contagi che vede i ricoveri nel nostro ospedale di Cisanello superare il picco massimo della prima ondata: 186 allora, 192 oggi. È un momento delicato per la tenuta sociale delle nostre comunità.
Voglio, pertanto, ringraziare ancora una volta il lavoro prezioso dei nostri medici e di tutto il personale sanitario e non, perché si trovano nuovamente in prima linea.
Ma, alla legittima preoccupazione per la nostra salute e quella dei nostri cari messa a repentaglio da questo maledetto virus, si aggiunge per molte famiglie quella per il lavoro che viene a mancare e, con esso, le risorse per andare avanti giorno per giorno.
Nel luglio scorso, l’Irpet calcolava che il Prodotto Interno Lordo della Toscana, solo con il lockdown di primavera e la ripresa graduale delle attività, avrebbe avuto nel 2020 un -11% (-9% il dato nazionale), la “contrazione più marcata mai registrata dalle statistiche ufficiali”, determinando conseguenze sul tessuto economico difficilmente rimarginabili in tempi brevi. Si tratta di milioni di euro che non entreranno nelle casse delle aziende e, di conseguenze, nelle tasche di imprenditori e lavoratori. E lo scenario di qui ai prossimi mesi è molto delicato per quanto riguarda la tenuta stessa dell’occupazione.
Ma quelle erano previsioni che non tenevano conto di questa nuova crisi che, se non è un lockdown come quello che abbiamo conosciuto poco ci manca. Ma che di fatto azzera molti settori, turismo e piccolo commercio in primo luogo.
È in momenti difficili di crisi come questi che occorre non sprecare tempo né risorse per costruire rapidamente una solida rete di collaborazione tra le istituzioni della città.
Mi ha fatto molto piacere, in questo contesto tutt’altro che roseo, l’iniziativa annunciata dalla Deputazione della Fondazione Pisa, tramite il nuovo presidente, Stefano Del Corso, che istituisce un fondo per il sostegno economico alle categorie più colpite dal Covid: famiglie e lavoratori in difficoltà, piccole e medie realtà imprenditoriali. Una nuova linea di intervento che si aggiunge a quelle ordinarie previste dallo statuto della Fondazione: arte e cultura, volontariato, ricerca.
Un intervento tempestivo per il quale ringrazio il presidente Del Corso. Già nella prima fase di questa pandemia, durante il lockdown, abbiamo potuto toccare con mano la fondamentale importanza del sostegno delle fondazioni bancarie per la società e l’economia del territorio: come Comune di Pisa lanciammo la campagna di solidarietà “Facciamo i Buoni” per la distribuzione del Buoni Alimentari con le risorse comunali e del Governo: grazie al contributo della Fondazione Pisa potemmo distribuire altri 300 mila euro, dando così risposta immediata ai nostri concittadini in difficoltà. In quell’occasione le risorse arrivarono dopo nostre sollecitazioni; in questa fase la Deputazione ha anticipato la risposta ai bisogni che, nelle prossime settimane, temo saranno purtroppo crescenti.
Come Amministrazione Comunale abbiamo fatto una sostanziosa variazione di bilancio prevedendo risorse straordinarie con il piano “Riapri Pisa” con la riduzione del 30% degli affitti per gli immobili di proprietà comunale; l’azzeramento del suolo pubblico per pubblici esercizi, ambulanti, alberghi, edilizia per l’anno 2020; l’azzeramento dell’imposta di soggiorno per tutto l’anno; un milione e 400mila euro che hanno potuto permettere l’abbattimento della Tari per le attività rimaste chiuse. A breve saranno erogati i 700mila euro per il sostegno agli affitti di immobili commerciali e di giovani professionisti. Al momento sono giunte 400 domande.
Siamo consapevoli che si tratta di piccoli sostegni se valutati singolarmente ma frutto di un notevole sforzo che l’Amministrazione ha voluto sostenere con il proprio bilancio verso categorie che hanno sofferto conseguenze economiche notevoli e non certo per cause proprie.
E pretendiamo a questo punto che ci sia un intervento decisivo del Governo che assicuri risorse certe e tempi rapidi di erogazione per sostenere il sistema economico che altrimenti potrebbe non reggere a questa seconda ondata.
Da parte nostra non faremo mancare il nostro impegno e tutti gli sforzi possibili per garantire la tenuta sociale ed economica di una città che adesso deve dimostrare di saper lavorare in modo unito e solidale per affrontare questa nuova, imprevista, tempesta.
Un ultimo riferimento intendo rivolgerlo ai ragazzi delle scuole, nuovamente chiusi in casa a seguire le lezioni da distanza. Gli studenti sono tra i soggetti che più subiscono le difficoltà di queste misure imposte ma in loro è il futuro della nostra città e chiedo che si impegnino attivamente per tutelare la salute delle loro famiglie e contribuire da protagonisti. Sono sicuro che ne usciranno rafforzati. E noi con loro.
È il momento della responsabilità. Faccio mie le parole del professor Francesco Menichetti: “Dobbiamo rifiutare come comunità l’idea di prepararsi a una sconfitta”. Anzi, tutti uniti sono certo che ce la faremo».