Per contrastare il diffondersi del virus COVID-19, ieri in tarda serata sono state pubblicate in Gazzetta Uffciale le nuove disposizioni urgenti di contenimento del contagio che valgono sull’intero territorio nazionale (DPCM 9 marzo 2020).
Qui di seguito ricordiamo le principali misure che valgono su tutto il territorio nazionale a partire da oggi, martedì 10 marzo fino al prossimo 3 aprile 2020.
Bisogna "evitare ogni spostamento" ed "è vietata ogni forma di assembramento anche all'aperto".
Sono chiusi cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Nel weekend anche i centri commerciali. Garantita l'apertura di negozi di alimentari e farmacie: si può uscire di casa per fare la spesa.
I bar e ristoranti possono aprire solo dalle ore 06.00 alle ore 18.00, con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro, pena la sospensione dell'attività. La regola della distanza vale per tutti i negozi che possono stare aperti ma se sono all'interno dei centri commerciali chiudono nei weekend. Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie.
Ci si può muovere solo per "comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute". Chi si sposta fuori dal proprio Comune deve autocertificare le ragioni per cui lo fa [SCARICA QUI IL MODULO]. Sono previste sanzioni fino all'arresto per chi trasgredisce o dichiara il falso.
Sono vietate feste e raduni, vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi, è "fortemente raccomandato di restare a casa e contattare il proprio medico curante. Il divieto di muoversi è "assoluto" per chi sia stato messo in quarantena o sia positivo al virus.
Tutti gli sport sono fermati.
Sono chiuse palestre, piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi. Si può fare sport all'aria aperta rispettando la distanza di un metro.
Sono chiusi musei e siti archeologici.
Le scuole e Università restano chiuse fino al 3 aprile.
I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali.