Con la raccolta “Porta a porta” (PAP), attraverso la quale è statisticamente dimostrato che la percentuale di raccolta differenziata aumenta sensibilmente, nel Comune di Pisa la percentuale di differenziata ha raggiunto lo scorso luglio la quota del 61,61% sul totale dei rifiuti prodotti. E’ necessario fare un ulteriore sforzo, non solo per raggiungere il 65% richiesto dal Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) e arrivare a beneficiare delle agevolazioni previste dal fondo regionale della cosiddetta “ecotassa”, ma soprattutto per ottenere dei buoni risultati a livello ambientale.
E’ ormai consolidata per la nostra città l’abitudine di separare in casa carta, multimateriale, organico e residuo indifferenziato, ma suddividere i rifiuti prodotti in diversi sacchetti e/o campane non porta a nessun vantaggio se i materiali così raccolti non entrano nella filiera industriale del riciclo, per essere recuperati e infine re-immessi sul mercato. Perché il cerchio si chiuda è indispensabile che la raccolta differenziata sia di buona qualità, ovvero che i cittadini sappiano riconoscere e applicare le regole per separare i propri rifiuti. Nonostante le campagne di informazione, talvolta possono capitare ancora dei dubbi su come debbano essere conferiti i vari tipi di rifiuto.
Ad esempio, la raccolta differenziata della carta e del cartone sono pratiche abbastanza consolidate da anni, ma nonostante questo vi si nascondono alcune insidie. Non si deve gettare nei contenitori dedicati alla carta (che deve essere buttata solo se pulita) i cosiddetti poliaccoppiati, come la carta oleata che avvolge i salumi o i contenitori per la pizza, ma anche la carta da forno o la carta lucida da disegno, che vanno infatti conferiti nell’indifferenziata. Fazzoletti usati e tovaglioli unti e sporchi non possono essere mischiati alla carta, ma vanno insieme ai rifiuti organici se in modeste quantità, altrimenti nell’indifferenziata. Nella carta quindi, sì a giornali, riviste, imballaggi di cartone per alimenti purché liberati dalle eventuali parti in plastica o polistirolo, e ben schiacciate, così come fogli e scatole di cartone di ogni genere, quaderni se liberati da eventuali parti in plastica o metallo; no al legno, che è vero che può essere riutilizzato per la produzione di carta riciclata, ma va sempre gettato in contenitori dedicati, quindi portato nei centri di raccolta cittadini.
La plastica, con cui abbiamo quotidianamente ed ampiamente a che fare, è uno dei materiali più inquinanti, ma anche uno tra i più riciclabili, pertanto alta deve essere l’attenzione e la precisione nel differenziarla! Nel multimateriale leggero si devono conferire plastica, tetrapack, alluminio, polistirolo, metallo, ossia: contenitori, bottiglie e imballaggi di plastica (con la scritta PET, PE, PVC, PP-PS), vaschette per alimenti, contenitori di bevande e liquidi in genere (latte, succhi, salsa di pomodoro) precedentemente sciacquati sotto il rubinetto, piatti e bicchieri di plastica se puliti, buste e sacchetti, vaschette porta uovo, retine per frutta e verdura, lattine in alluminio, fogli in alluminio ad uso domestico (la cosiddetta stagnola), bombolette spray, nonché i coperchi di metallo dei barattoli in vetro, mentre questi ultimi vanno portati alle apposite campane in strada, in cui invece non vanno mai gettati oggetti in cristallo o ceramica.
Nell’organico vanno conferiti tutti i rifiuti di origine animale o vegetale, ma anche la cenere spenta del caminetto, le cialde in tela (o le capsule solo se dichiaratamente “compostabili”) per tè o caffè, i fiammiferi usati, gli stuzzicadenti, i semi e i noccioli, i gusci di uovo, di frutta secca e di crostacei, ma non i gusci di vongole o cozze, che vanno nell’indifferenziato.
Per gli sfalci e potature, così come per il ritiro ingombranti, ogni cittadino può usufruire gratuitamente dei servizi effettuati da Geofor, con le modalità descritte sul sito www.geofor.it (numero verde 800.959095 gratuito da rete fissa, oppure 0587/261880 a pagamento dai cellulari) raggiungibile anche dal sito del Comune di Pisa, nella sezione Ambiente ( www.comune.pisa.it/it/ufficio/19956/Direzione-Ambiente ).
Solo una minima quantità di rifiuti, rispetto al totale, non possono essere riciclati e vanno quindi gettati nell’indifferenziata. È il caso di penne e pennarelli colorati ed esauriti, giocattoli inutilizzabili, fotografie, fiori finti, DVD e relative custodie, tubi per innaffiare e gomme varie (comprese quelle da masticare), lettiere per animali domestici (se non compostabili), cotone idrofilo, pettini e spazzolini, bastoncini per le orecchie, mozziconi di sigarette. Questi ultimi, ricordiamo, dal punto di vista numerico sono tra i rifiuti più abbondanti sulla Terra, e impiegano tra i 5 e i 12 anni per decomporsi. Per questo non gettiamoli per strada, né sulle spiagge, ma sempre nell’indifferenziata!
Mai nell’indifferenziata invece:
- i medicinali scaduti, che vanno gettati senza scatola negli speciali cassonetti (solitamente un bidone di colore bianco) che quasi tutte le farmacie hanno, all’interno o all’esterno del locale;
- le pile scariche che possono essere portati nei contenitori di raccolta presso la maggior parte dei rivenditori o presso alcuni supermercati, oppure alle isole ecologiche.
Per i rifiuti cosiddetti pericolosi, come olio minerale e vegetale, batterie delle auto, neon, per i quali non esistono contenitori stradali, è doveroso fare un viaggio al centro di raccolta del Comune, perché se gettati insieme all’indifferenziata procurano un danno ambientale notevole. Informare e formare, allo scopo di raggiungere un numero sempre maggiore di cittadini e educare a comportamenti virtuosi, non è solo un obbligo di legge, ma la sfida odierna per permettere l’effettivo e completo riciclo e recupero dei materiali.