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Piano Strutturale

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Scheda delle Utoe N. 38 - estratto  

vedi individuazione 

UTOE N° 38

MARINA

Sup. tot. mq 973.168

Processo di formazione e connotati attuali: Insediamento formatosi a partire dall’ultimo quarto del secolo XIX, tramite una successione di piani geometrici di appresellamento di aree comunali.

Il processo, di conformazione omogenea della morfologia insediativa, che si esaurisce alle soglie della seconda guerra mondiale, determinato una struttura a maglia regolare una edificazione in prevalenza in continuità a perimetro degli isolati. Gli interventi successivi sia di completamento interno che di ampliamento, si pongono tutti in contraddizione morfologica con l’impianto come sopra definito, e là dove si concentrano determinano un grave abbattimento della qualità e dell’omogeneità formale.

L’arenile, la cui consistenza era stata all’origine dello sviluppo della cittadina balneare, viene a ridursi progressivamente, fino a scomparire negli ultimi decenni.

Il processo erosivo, pienamente attivo, è stato finora contrastato con dighe di protezione in massi, che di fatto determinano l’approfondimento del fondale e quindi semmai aggravano il fenomeno.

La caratterizzazione industriale, legata allo sviluppo della fabbrica aeronautica in foce d’Arno, tra le due guerre, poi riconvertita in fabbrica meccanica nel dopoguerra, è venuta meno da oltre un decennio, lasciando un’area produttiva dismessa di notevole dimensione, che è stata inclusa nel territorio del Parco naturale, per meglio controllarne il processo di recupero/riuso, con specifica indicazione di stazione marittima, ovvero di porto turistico ed attrezzature complementari.

Gravi problemi ambientali legati al mancato smaltimento dei liquami urbani sono stati portati a soluzione in tempi molto recenti con l’entrata in funzione del depuratore.

La vocazione turistica legata alla presenza della pineta, del fiume e del mare attende di essere pienamente valorizzata con iniziative di riqualificazione generali e e specifiche del fronte-mare.

In questo quadro appare ancora irrisolto il tema dell’accessibilità, che il piano territoriale del Parco affidava al ripristino della tranvia in sede propria, tuttora inattuato.

L’area è in classe 3A, solo localmente in ambito B; la fascia dunale e l’arenile s.s. in classe di pericolosità geologico idraulica 4.

Invarianti strutturali: La morfologia del tessuto di impianto, fino al 1940 (strade, piazze, forma degli edifici).

Sistema boscato e dunale esistente. Tracciato dell’ex tramvia e relativa fascia di rispetto, comprensivo dei manufatti e del sedime pertinenziale, da considerare invariante morfologica e funzionale.

Vincoli e condizioni ambientali: Linea di costa: fascia di rispetto di ampiezza variabile dell’arenile. L’intero territorio ricade nelle zone di rispetto per la protezione degli acquiferi profondi.

Per gli insediamenti esistenti si prescrive il preventivo completamento del sistema fognario e l’allacciamento all’impianto di depurazione di Marina di Pisa. Per i nuovi interventi di trasformazione si prescrive la preventiva realizzazione del sistema fognario e l’allacciamento all’impianto di depurazione di Marina di Pisa.

Per i nuovi interventi di trasformazione si prescrive di commisurare l’incremento di carico urbanistico alla potenzialità residua dell’impianto di depurazione di Marina di Pisa, considerando anche il carico di popolazione fluttuante stagionale, o comunque di condizionare l’insediamento di un carico urbanistico eccedente le potenzialità dell’impianto di depurazione esistente all’adeguamento dimensionale dell’impianto o comunque al soddisfacimento del fabbisogno.

Si prescrive il progressivo trasferimento delle aziende che comportano emissioni inquinanti o sonore a distanza dai centri abitati, e comunque in aree tali per cui i fenomeni di trasporto degli inquinanti in atmosfera non comportino la ricaduta degli stessi sui centri abitati; si prescrive la non ammissibilità di nuove aziende a rischio di incidente rilevante, insalubri di classe I, o che comportano emissioni in atmosfera, nell’ambito di questa utoe. Bonifica dei siti inquinati.

Obiettivi qualitativi e funzionali generali: Conservazione e recupero dell’edificato storico di impianto leopoldino (da assoggettarsi a classificazione ex Variante L.R. 59/80).Approntamento di nuove e più efficaci difese dal fenomeno erosivo.

Riqualificazione complessiva degli spazi pubblici, degli interni degli isolati e del lungomare. Integrazione tra l’area di trasformazione di Foce d’Arno e l’organizzazione funzionale del resto dell’abitato, con dotazione di parcheggi ed altri standard come da atto di indirizzo specifico del C.C.

Localizzazione di aree dedicate ad attività artigianali locali di piccole dimensioni progettate tenendo conto delle peculiarità ambientali dell’insieme (sistema boscato ed aree dunali).

Obiettivi qualitativi e funzionali locali: Qualificazione e riassetto delle attrezzature per la balneazione e del lungomare con la possilità di realizzazione di strutture tipologiche similari a quelle storiche. Ripristino dei viali alberati interni. Riconfigurazione di piazza Viviani.

Salvaguardie: Sospensione delle previsioni di Prg a carattere edificatorio in contrasto con la prescrizione di conservazione dell’edificato storico fino a specifiche discipline del Ru.

Dotazione minima di Standard: 24mq./ab

La dotazione minima di standard 18 mq./ab. si intende complessiva per le UTOE 38, 39, 40

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