La statua-stele di MINUCCIANO III e' stata
anch'essa rinvenuta in situ, per cui e'stato possibile effettuare uno
scavo archeologico vero e proprio al fine di comprendere in modo più preciso il contesto cronologico in cui il monumento fu eretto.
Essa si trovava spezzata ed adagiata su di uno strato di terreno (IV) al cui interno e' stata rinvenuta della ceramica
databile dall'eta' del Bronzo alla prima eta' del Ferro e sulla cui superficie si trovavano molte pietre disposte senza un ordine preciso.
Il sottile strato argilloso che lo ricopriva (III) e che conteneva pochissimi frammenti databili per lo piu'
alla seconda eta' del Ferro, corrispondeva probabilmente ad una fase di abbandono del sito dopo
l'abbattimento della statua-stele.
Il tutto era ricoperto da un terreno giallo arenaceo (II), spesso circa cinquanta centimetri, contenente pochi
frammenti della fase finale dell'eta' del Ferro e di epoca romana repubblicana.
Sezione stratigrafica dello scavo
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Strato di humus superficiale |
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Strato quasi sterile contenente ceramica di epoca romana repubblicana |
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Strato contenente ceramica dell'eta' del Ferro |
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Strato contenente ceramica dall'eta' del Bronzo alla prima eta' del Ferro |
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Posizione originaria della statua-stele |
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La ceramica dello strato IV
Ciotola carenata con gola a profilo concavo
ed ansa a nastro corto impostata dall'orlo alla carena.
ETA' DEL BRONZO MEDIO
Frammento di parete di vaso a forma chiusa, decorato con
solcature orizzontali e con una banda inferiore composta da larghe solcature oblique e parallele.
ETA' DEL BRONZO FINALE - PRIMA ETA' DEL FERRO
Interpretazione
La storia di questa statua-stele e della località si può sintetizzare nel modo seguente:
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Il monumento e' stato innalzato durante l'eta' del Bronzo in un luogo probabilmente
già precedentemente frequentato.
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Nella seconda Età del Ferro la statua-stele era
già stata abbattuta e spezzata.
Questo avvenimento violento si deve attribuire ad un rivolgimento culturale, forse conseguente all'arrivo di nuovi
popoli o allo stabilirsi di nuove situazioni sociali che portano un profondo cambiamento
nella societa' e che distruggono con il santuario anche le colture, i boschi e depopolano
lo stesso insediamento.
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Successivamente la zona appare ancora semideserta con una frequenza saltuaria e sporadica, fino all'arrivo
dei Romani (II sec. a.C.) ed oltre.
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