Descrizione
Pisa, 30 novembre 2023. A 62 anni di distanza dal terribile eccidio di Kindu sono stati ricordati i 13 aviatori che facevano parte del contingente delle Nazioni Unite che furono barbaramente trucidati l’11 novembre del 1961. Il ricordo è avvenuto nei giorni del 15 e 16 novembre presso il Sacrario di Kindu nel quale i militari riposano.
Il primo momento è stato un concerto in occasione anche della Giornata delle Vittime Civili e Militari nelle Missioni Internazionali per la Pace (a vent'anni dell'attentato a Nassirya): il coro dell’Università di Pisa, diretto dal maestro Stefano Barandoni, ha eseguito il Requiem KV 626 di Mozart. L’evento, che ha goduto del patrocinio del Comune di Pisa e del contributo della Regione Toscana, è stato organizzato dall’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, dalla 46^ Brigata Aerea, dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia e dall’Associazione Culturale “Il Mosaico”.
Il secondo momento, iniziato con la deposizione di una corona, è stato la celebrazione eucaristica concelebrata da don Salvatore Varavallo e da don Giordano Biso. Al termine una suggestiva deposizione da parte di 13 militari dell’Aeronautica di una rosa bianca su ogni sacello. In seguito tutti i presenti si sono spostati presso l’Atoc (Air Terminal Operation Center) della 46^ Brigata Aerea dove sono state proiettate immagini delle fasi di costruzione del Sacrario a cura dell’architetto Aleardi della fondazione “Michelucci” ed è stato possibile ammirare una mostra allestita dall’Aeronautica Militare sulle missioni internazionali che l'hanno da sempre vista impegnata.
La giornata è poi proseguita con un momento dedicato alle riflessioni dei giovani studenti dell’Istituto Comprensivo “Renato Fucini” di Pisa che si sono confrontati sul tema del sacrificio di Kindu come esempio di impegno contro ogni forma di violenza.
Alle commemorazioni hanno partecipato numerose autorità civili e militari tra le quali il Generale di Squadra Aerea Alberto Biavati, comandante della Squadra Aerea, il Generale di Divisione Diego Paulet, Capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, il Generale di Brigata Aerea Giuseppe Addesa, Comandante della 46^ Brigata Aerea, il sindaco di Pisa, dottor Michele Conti e numerose altre autorità civili e militari. Presenti anche i familiari di caduti.
L'11 novembre del 1961 gli avieri italiani, che trasportavano rifornimenti per conto delle Nazioni Unite, furono trucidati da miliziani congolesi dopo essere stati catturati mentre pranzavano in una villetta trasformata in mensa per il contingente dell’Onu vicino al piccolo aeroporto della cittadina, prima di rientrare nella capitale, Leopoldville, oggi Kinshasa. Il 23 novembre sarebbero dovuti tornare in Italia, a Pisa, sede della 46^ Brigata Aerea, alla quale appartenevano. Erano disarmati e, teoricamente, in una zona abbastanza sicura, comunque non ostile ai caschi blu, tantomeno agli italiani. Partecipavano alla prima delle missioni internazionali dell’Aeronautica militare nel dopoguerra. A un anno e mezzo dalla proclamazione dell’indipendenza dal Belgio, il Congo però era nel caos. I corpi dei militari furono ritrovati mesi dopo in due fosse comuni. Rientrate in Italia nel marzo 1962, le salme sono state tumulate al Sacrario dei caduti di Kindu, all’ingresso dell’aeroporto militare di Pisa. Nel 1994 fu riconosciuta ai tredici piloti la medaglia d’oro al valor militare.