Introduzione
l gestore dei patrimoni arborei pubblici non dovrebbe mai trascurare che gli alberi, al pari di tutti gli organismi viventi, nascono, crescono e muoiono e che la loro aspettativa di vita in contesti urbani è fortemente influenzata dalle condizioni artificiali in cui si trovano a vivere. Tra gli obblighi del gestore pubblico c’è sicuramente quello di tutelare la sicurezza dei cittadini per cui, non potendo attendere la morte spontanea degli alberi presenti nelle aree urbanizzate, si dovrà adoperare per eliminare tutti i fattori di rischio presenti e, se un albero non dovesse risultare più sicuro a causa di debolezze strutturali, procedere al suo abbattimento prima che si verifichino eventi estremi (caduta di grossi rami o schianto dell’intera pianta).
Tuttavia il gestore dovrà necessariamente adoperarsi affinché gli abbattimenti che si renderanno necessari siano sempre seguiti da idonee sostituzioni che permettano di non far venir meno i molteplici benefici che gli alberi, e il verde urbano in generale, apportano, come servizio ecosistemico, alla città, ai suoi abitanti e all’ambiente in generale. In particolare, i nuovi alberi che andranno a sostituire gli alberi caratterizzati da debolezze strutturali, soprattutto se in fase di senescenza, assicureranno un miglioramento dei servizi ecosistemici del verde amplificando i benefici fisici legati al miglioramento del microclima, all’aumento della fissazione dell’anidride carbonica, alla purificazione dell’aria e alla riduzione del rumore, oltre a salvaguardare i benefici sociali, economici, culturali e estetici propri della presenza del verde nelle città.
L’obiettivo finale da perseguire non può essere un’irrealizzabile eliminazione totale del rischio ma la sua riduzione al livello più basso possibile; per perseguire questo obiettivo si auspica l’applicazione di tutte le buone pratiche di arboricoltura (scelta delle specie, tecniche corrette d’impianto, materiale vivaistico di buona qualità, potatura, gestione irrigua, …) e un monitoraggio continuo per individuare (e correggere) precocemente i difetti strutturali presenti.
Tra le strategie gestionali che possono essere intraprese con lo scopo di contenere il rischio legato al patrimonio arboreo è doveroso anche auspicare una generale riduzione degli interventi che possano provocare stress per le piante (es: drastiche potature) e, quando necessario, il rinnovo delle alberate adattandosi al luogo d’impianto, agli stress ambientali, ai cambiamenti climatici e ponendo massima attenzione alle dimensioni della pianta a maturità in funzione del luogo d’impianto, preferendo soggetti arborei di minore dimensione a maturità nelle aree con alta vulnerabilità.
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