COS’E’ IL MATSUCOCCUS FEYTAUDI
Il Matsucoccus Feytaudi è una cocciniglia che si nutre di linfa vegetale in particolare vive esclusivamente sul pino marittimo (Pinus pinaster AITON).
La distribuzione geografica di M. feytaudi occupava in origine le regioni atlantiche dell'areale naturale del pinastro (Francia, Spagna, Portogallo, Marocco) nelle quali l'insetto vive tuttora in equilibrio con il proprio pino senza recare danni, come ogni fitofago coevoluto con la propria pianta nutrice.
L' introduzione accidentale dell' insetto, con il commercio di legname, alcuni decenni or sono nella Francia di Sud -Est, ha creato invece una situazione di squilibrio nelle pinete di Pinus pinaster Aiton di quella regione. Le situazioni climatico-ambientali del territorio di nuova conquista, con condizioni ottimali per il fitomizo, hanno determinato l'avvio di una fase epidemica della cocciniglia rivelatasi fortemente distruttiva anche a seguito delle ridotte capacità di controllo naturale dei pochi antagonisti, essenzialmente predatori generici, rivelatisi in grado di aggredire i diversi stadi di questo insetto.
Lo "sconfinamento" della cocciniglia in territorio italiano avvenne all'inizio degli anni '70 (probabilmente con trasporto passivo ad opera del traffico veicolare e/o con il commercio di legname infestato) dato che i primi deperimenti di pino marittimo furono osservati negli anni 1977-'78 nella zona di Bordighera (Imperia) per poi estendersi in tutta la Liguria.
DANNI
Le piante colpite, nella fase di “infiltrazione”, presentano gli aghi ingialliti che disseccano (nella foto a lato, scattata a Tirrenia nella zona dello stabilimento balneare “Rosa”,un pino marittimo con evidenti attacchi da Matsucoccus). Inoltre gli alberi colpiti da questo insetto presentano evidenti colature di resina lungo il fusto.
Lo stato di deperimento della pianta favorisce l’insediarsi di altre specie di insetti che si nutrono del legno ( insetti xilofagi) e che nel giro di 3-6 anni portano le piante colpite alla morte. Nella foto a sinistra siamo ormai in quella fase denominata “di generalizzazione” dove proprio a seguito del coinvolgimento di Scolitidi e Cerambicidi (insetti xilofagi) si verificano morie diffuse.
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