Suffragio universale o suffragio ristretto. L'esercizio del potere politico può essere considerato sotto due distinti punti di vista: un diritto = possibilità, riconosciuta a ogni membro della collettività di esercitare il voto e concorrere a determinare la volontà collettiva c’è la libertà del cittadino di partecipare o non partecipare alle votazioni, di manifestare o non manifestare la propria volontà politica.
Una funzione= solo a certi membri della collettività è riservato il diritto a prendere parte alla gestione degli affari comuni Suffragio diretto = l'elettore vota per il candidato alle funzioni governative; si ha allora un'elezione di primo grado.
Suffragio indiretto = l'elettore designa un cittadino che a sua volta eleggerà il candidato alla carica pubblica, o eleggerà addirittura un altro incaricato della successiva elezione (elezione di secondo, terzo. quarto grado) questo tende a favorire il sorgere di gruppi di notabili locali
Scrutinio pubblico = palese, l’elettore non è tutelato dalle pressioni o dalle violenze esercitate o esercitabili da gruppi o fazioni. Scrutinio segreto. partecipa la maggioranza della popolazione, la segretezza è considerata elemento essenziale per la tutela dell'elettore dalle pressioni o dalle violenze esercitate o esercitabili da gruppi o fazioni.
Scrutinio uninominale = è l’elezione nella quale i votanti di un collegio designano un solo rappresentante meglio conosciuto dall’elettore (provoca esclusione delle minoranze)
Scrutinio di lista = è l'elezione dalla quale sono designati più rappresentanti, abbassa la qualità dei rappresentanti e rende meno diretto il loro rapporto con gli elettori, richiede il frazionamento del territorio nazionale in unità minori (collegi elettorali), che solo in minima parte coincidono con le ripartizioni amministrative. Il collegio viene determinato su base numerica, su una certa unità di popolazione, e sono possibili spostamenti che avvantaggino il gruppo al potere.I l sistema dello scrutinio di lista può essere attuato in varie forme; fra di esse prevalenti sono:
la lista bloccata: l'elettore vota per una delle diverse liste presentate, senza potere in alcun modo modificarle. Sono eletti i candidati nell'ordine di presentazione entro la lista, tanti quanti ne comporti il complesso dei voti avuti dalla lista;
il panachage: l'elettore può formare una propria lista, designando candidati prescelti da tutte le liste presentate; il voto preferenziale: si ha allorché l'elettore, votando la lista, ha diritto di indicare quale o quali dei candidati preferirebbe fossero eletti, alterando l'ordine della presentazione entro la lista;
la lista incompleta: tutte le liste in concorrenza devono obbligatoriamente contenere un numero di candidati minore del numero dei seggi da ricoprire. In tal caso la differenza tra numero dei candidati consentito e numero dei seggi rappresenta il margine necessario lasciato alla rappresentanza delle minoranze;
l'apparentamento: le liste concorrenti sono autorizzate a collegarsi, a riunire cioè i voti che esse singolarmente hanno avuto. Il sistema si adotta per lo più quando si abbia la concessione del cosiddetto premio di lista e il collegamento fra più liste si presti a consentire a diversi gruppi politici di conseguire risultati talmente alti da meritare appunto il premio di lista. Sistema maggioritario.
Il sistema maggioritario è radicale: è proclamato eletto il candidato che ha avuto la maggioranza dei voti. Esistono tre possibili tipi di maggioranza: maggioranza relativa: è proclamato eletto il candidato che ha avuto il maggior numero di voti. maggioranza assoluta: è proclamato eletto il candidato che ha ottenuto più della metà dei voti validi. Questo sistema, che rende particolarmente difficile il raggiungimento dell’elezione, è utilizzato per l’elezione di alcune cariche dello Stato, ma sempre con la possibilità di passare, dopo uno o due scrutini inefficaci, al sistema della maggioranza relativa.
maggioranza percentuale: è eletto il candidato che ha ottenuto il 30 % o il 40 % dei voti, secondo le leggi; il sistema è scarsamente usato. Allorché la lotta politica è limitata a due grandi partiti, l'adozione del sistema maggioritario stimola i contrasti d'opinione e dà maggior vivacità alla contesa.
Il sistema maggioritario, però, comporta quasi sempre il grave pericolo di falsare la rappresentanza nazionale; bastano talvolta pochi voti per creare un deputato. Inoltre il sistema maggioritario tende a elidere ogni possibilità di rappresentanza degli astenuti.
Rappresentanza proporzionale. L'adozione dei sistemi di rappresentanza proporzionale ha avuto per fine quello di ottenere una migliore corrispondenza fra la volontà degli elettori e il risultato delle elezioni. I sistemi proporzionali presentano però il gravissimo difetto di favorire la moltiplicazione dei partiti e di rendere instabili i governi. L'applicazione di tale sistema avviene mediante il ricorso a vari metodi: il metodo detto di Hare: per esso si divide il numero dei votanti per il numero dei seggi assegnati al collegio, e si ottiene così il quoziente elettorale, il numero minimo cioè di suffragi che ogni candidato deve riportare per essere eletto. Sono proclamati eletti tutti i candidati che abbiano raggiunto tal numero di voti; il metodo detto di d'Hondt: per esso si divide il numero dei voti riportato da ogni lista in modo da ottenere una serie di divisori decrescenti e si raggiunge così il minimo comune divisore. A ogni lista spetteranno tanti seggi quante volte il minimo comune divisore entra nel totale dei voti che la lista ha riportato; il sistema del collegio unico nazionale: accanto alle liste circoscrizionali ogni movimento politico presenta una lista unica nazionale, sulla quale confluiscono i resti di tutte le elezioni locali. La distribuzione dei seggi avviene mediante un meccanismo abbastanza semplice: si sommano tutti i voti dispersi e si divide il totale per il numero dei seggi non attribuiti, ottenendo così il quoziente nazionale. Si passa successivamente all'attribuzione dei seggi del collegio unico nazionale dividendo i voti affluiti alle singole liste nazionali per il quoziente nazionale.
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