La Chiesa di Sant'Anna in Parlascio, fu costruita nell’anno 1407, e consacrata il 2 giugno 1427, dall’Arcivescovo Giuliano Ricci.
Nel periodo 1741-47 furono rifatti sia la facciata che l'interno ad opera di Francesco e Giuseppe Melani. Gli altari laterali di marmo, opera di Andrea Vaccà di Carrara, furono consacrati il 24 giugno del 1750 da Monsignore Benedetto Gaetani patrizio pisano e Vescovo di Colle …
Nel tabernacolo dietro l’altare maggiore si trovava una immagine del Nazareno, di antica fattura, dalla croce scolpita in legno a tutto rilievo, attualmente conservata nel Museo dell'Opera del Duomo.
Tale crocefisso fu rinvenuto in Nazaret, sotto alcune rovine della Chiesa dedicata alla Natività della Vergine, dai guerrieri pisani, i quali, con somma venerazione, lo tolsero e lo portarono poi, ricco tesoro, alla Patria.
Fu dai canonici donato nel 1600 alle monache del Monastero di S. Anna. Gli stucchi che adornano le pareti della Chiesa sono di Giovanni Frullani di Lugano (1747).
Murato in basso, al lato sinistro della porta principale esiste un fronte di sarcofago strigilato, imitato da motivi romanici. Con un bel distico, è ricordata dal marito inconsolabile, Felice Romani, la morte di certa Ginevra Lanfranchi, avvenuta nel MCCLXXXII."
Dall'opuscolo in stampa anastatica sulla "Chiesa di Sant'Anna" di Fausto Fabiani, edizione Arti Grafiche Mariotti Pacini, MCMXXVIII
Attualmente vi sono conservate le tele raffiguranti: sulla parete a destra dell'Altare Maggiore: "Educazione della Vergine", di Tommaso Tommasi, anno 1747, collocata sul primo altare; "S. Benedetto e S. Scolastica con angeli", di Tommaso Tommasi, anno 1747, collocata sul secondo altare; sulla parete a sinistra dell'Altare Maggiore: "S. Paolo nell'Aeropago", di Giuseppe Grisoni, anno 1749, collocata sul primo altare laterale; "Santa Elisabetta" di Pittore ignoto, anno 1747, collocata nella parte centrale della parete; "Natività" di Giuseppe Antonio Luchi, anno 1751, collocata sul secondo altare; Nella cantoria sopra la porta d'ingresso è collocato l'Organo costruito da Nicomede Agati e fratelli di Pistoia nel 1850 contrassegnato con il numero d'opera 363.
Sopra le manette dei registri è posta una targa con la scritta: "Nell'anno 1832 Luigi Menocci incominciò il servizio d'organista. Questo organo fatto fabbricare dall'Ill.mo Operaio Cosimo Samminiatelli, suonò per la prima volta il Giovedì Santo del 1850". Sulla parete a sinistra della porta principale di ingresso alla Chiesa è stata posta la targa in ottone riportante la scritta: "Chiesa di Sant'Anna. Lavori realizzati grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa. 17 aprile 2002" Sul fondo della Chiesa, ai lati dell'Altare maggiore, si aprono due porte di accesso alla Sacrestia, attualmente Aula Magna Storica della Scuola.
Cenni storici sul Monastero di Sant’ Anna
L'antico Monastero di Sant'Anna, oggi sede centrale della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna è sostanzialmente costituito dall'unione di due diversi edifici monastici: il trecentesco monastero benedettino femminile di Sant'Anna e il quattrocentesco convento di San Gerolamo dei Frati Gesuati, sorti ambedue su aree in parte occupate anteriormente da abitazioni private. La storia del Monastero di Sant’Anna, la porzione più antica del complesso attuale, è assai simile a quelle di altri monasteri, sorti tra il XIV e il XV secolo all'interno della cinta muraria cittadina, per iniziativa di comunità religiose costrette a trasferirvisi dalle loro originarie sedi extra-urbane per mettersi al riparo dalle violenze delle guerre.
La storia di questo edificio ha inizio con il parziale adattamento a monastero di alcuni fabbricati più antichi avvenuta, nel penultimo decennio del secolo XIV, per iniziativa di una comunità monastica benedettina femminile che aveva allora già più di tre secoli di vita ed aveva avuto la propria residenza dal secolo XI presso un monastero situato sulle pendici del Monte Pisano nei pressi della pieve di Pugnano. Nel secolo XIII, a causa delle continue scorrerie di armati che avevano messo a ferro e fuoco tutto quel territorio, devastando anche lo stesso monastero, la comunità si spostò inizialmente nella località denominata Renaio, nei pressi di S. Giusto in Cannicci, un sobborgo appena fuori delle mura cittadine dalla parte di meridione e successivamente in un edificio più ampio, già monastero dei Frati Carmelitani, situato nella località di San Concordio, nel sobborgo di Barbaricina. Ma i tempi erano divenuti ancor più turbinosi: le campagne e finanche le immediate adiacenze della città erano percorse da bande di avventurieri che saccheggiavano e distruggevano tutto ciò che potevano. Nemmeno le comunità monastiche erano più sicure, specie quelle femminili, che perciò furono costrette a cercare rifugio entro le mura urbane, almeno nei momenti di pericolo, rinunciando alla solitudine prescritta dalla Regola.
Fu proprio per questo motivo che la comunità di Sant'Anna provvide ad acquistare alcune case, tra loro adiacenti, situate entro le mura cittadine all'estremità settentrionale di via di Borgo (attuale via Carducci), in una zona allora periferica di Pisa. Ciò avvenne il 29 marzo 1374. I venditori furono Guido da Caprona e Simone di Compagno. Le case acquistate erano in una zona cittadina fitta di chiese (S. Giusto al Parlascio, S. Simone, S. Torpé, S. Caterina) e caratterizzata dalla presenza di edifici e emergenze significativi come il “Palazzo” dei da Caprona, il “Bagno di Nerone” e altri ruderi di edifici di età romana cui erano legate memorie e leggende cittadine. Il Monastero di Sant'Anna si costituì con la successiva donazione da parte di un benefattore, Betto Lanfranchi, fratello della badessa dell'epoca, di alcune case adiacenti all'originario complesso.
Cenni storici sulle origini del Conservatorio di Sant'Anna
Per antichissima tradizione, uno dei compiti sociali delle comunità monastiche femminili benedettine era quello di curare l'educazione delle giovani. Anche la comunità di Sant'Anna aveva in quest’ambito una lunga tradizione. Un fatto nuovo e importante, che merita di essere ricordato non solo perché significativo di una nuova mentalità e di nuovi bisogni della società cittadina, ma soprattutto perché ebbe poi un peso decisivo nelle vicende successive della comunità di Sant'Anna e dell'edificio, fu, nel 1656, l'istituzione, presso questo monastero, di una scuola-convitto per l'educazione delle giovani delle famiglie più influenti e ricche della città. Questo pose la comunità benedettina di Sant'Anna nella necessità di procurarsi nuovi spazi, come infatti fece, nel 1669, acquistando sul lato sudest, prospiciente la via detta di S. Lorenzo alla Rivolta, il convento e la chiesa di San Gerolamo, già appartenuti all'ordine dei Frati Gesuati, che era stato abolito poco tempo prima dal Papa Clemente IX.
Il Monastero di Sant'Anna, grazie alla scuola-convitto, vide crescere nei decenni successivi la propria considerazione nell'ambito cittadino. Questa circostanza poi fu in qualche modo determinante nel corso della seconda metà del '700, all'epoca delle riforme leopoldine e della soppressione degli Ordini religiosi, quando anche la comunità benedettina di Sant'Anna venne soppressa (1786). Infatti quelle stesse monache, mutata regola e abito, col nome di “Signore della quiete” e poi di “Oblate di S. Giuseppe”, continuarono a provvedere al funzionamento della scuola-convitto istituita, per le giovani “di civile condizione” dal granduca Leopoldo I, a Pisa (come a Firenze e ad Arezzo) col nome di Conservatorio femminile, che ebbe una propria dotazione costituita dai beni dei soppressi monasteri cittadini di S. Martino, S. Elisabetta e S. Giuseppe, ed occupò gli edifici del soppresso monastero di Sant'Anna, i cui locali, sottoposti ad opportuni lavori di ristrutturazione e di adattamento, ricevettero allora sostanzialmente l'aspetto attuale.
Il Conservatorio femminile di Sant'Anna (come gli altri Conservatori femminili) fu posto alle dipendenze della Segreteria del Regio Diritto, da cui passò poi alle dipendenze del Ministero degli Affari Ecclesiastici e, dopo la costituzione del Regno d'Italia, del Ministero di Grazia e Giustizia e poi del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel Conservatorio femminile di Sant'Anna fu "rinchiusa" dai genitori, intorno al 1821, la giovane Emilia Viviani appassionatamente amata da P.B. Shelley che le dedicò il delicato canto d'amore Epipsychidion. annessa in quello stesso periodo una scuola pubblica cui ebbero accesso le giovani esterne al Conservatorio: fu la Scuola Normale Femminile divenuta poi Istituto Magistrale.
Il Conservatorio divenne nel frattempo Pensionato universitario femminile, aggiungendosi così agli altri Collegi universitari (maschili) di più antica istituzione come il Collegio Ferdinando, fondato dal granduca Ferdinando I de' Medici nel 1593 o il Collegio Puteano, fondato dall'arcivescovo Carlo Antonio Dal Pozzo nel 1604, per accogliere studenti delle Facoltà di Medicina, Giurisprudenza e Filosofia.
Cenni storici sulle origini della Scuola Superiore Sant'Anna
Proseguendo nella tradizione dei Collegi universitari nel 1931 fu istituito il Collegio “Mussolini” di Scienze corporative, annesso alla Scuola di perfezionamento in Studi corporativi, alle dipendenze della Scuola Normale Superiore, e nel 1932 il Collegio Nazionale Medico, annesso, pure, alla Scuola Normale Superiore. Nel 1951, poi, venne istituita una Scuola-collegio Antonio Pacinotti per le scienze applicate per gli studenti delle Facoltà di Agraria, Economia e Commercio, Ingegneria “e altre eventuali”. Tutti questi Collegi e Scuole, con Legge del 7 marzo 1967 n. 117, vennero unificati e costituirono la Scuola Superiore di Studi Universitari di Perfezionamento con sede nei locali già occupati dall'Istituto Magistrale (trasferitosi nel frattempo in altra sede) di cui prese effettivo possesso tra il 1975 e il 1979. Nel 1987, con Legge 14 febbraio 1987 n. 41, anche il Conservatorio Femminile S. Anna confluì nella Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento, che ebbe da quel momento pieno riconoscimento come istituzione universitaria autonoma a statuto speciale ed occupò in toto i locali dell'antico Monastero benedettino di Sant'Anna assumendo la denominazione di Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna.
testi a cura della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna
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