Citata dal 1067, fu sede dei canonici agostiniani.
Fu riedificata dal 1331, ma la parte superiore della facciata è del 1610. Sono visibili resti del campanile nel cinquecentesco portico laterale. L’aula unica coperta a capanna è decorata all’esterno da lesene e archetti con bacini ceramici pisani (copie; gli originali sono al Museo di San Matteo). Sul portale, copia del marmo con "San Martino e il povero" di Andrea Pisano (XIV sec.) posto all’interno.
Il ricchissimo interno è stato ristrutturato nel XVII sec., e conserva un "Crocifisso" su tavola di Enrico di Tedice (XIII sec.); affreschi trecenteschi di Giovanni di Nicola e Cecco di Pietro; dipinti dei Melani, del Ligozzi, del Riminaldi, del Passignano; sculture del Civitali, dei Vaccà e del Cibei.
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