Il Codice dell’Amministrazione Digitale (Dlgs n. 82 del 7 marzo 2005), definito anche come la “Magna Charta della pubblica amministrazione moderna” pone l'Italia tra le prime nazioni al mondo a provvedere ad una riforma digitale della PA, frutto di una rielaborazione in chiave moderna delle numerose leggi e norme che riguardano sia l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione da parte degli uffici pubblici nei rapporti con cittadini e imprese, sia la loro adozione nei rapporti giuridici tra privati.
Finalità:
- L’informazione digitale
- La formazione del documento (documento informatico e firma digitale)
- Gestione e conservazione (protocollo e procedimento informatico)
- Trasmissione (interoperabilità e posta elettronica certificata)
- Disponibilità dell’informazione digitale (accesso, fruibilità)
Ambito di applicazione:
- Le PPAA (art.1 D.Lgs. 165/2001)
- I privati
- I gestori di pubblici servizi
Aspetti fondamentali:
- Il documento informatico ha l’efficacia della forma scritta (art. 2702 C.C.)
- Viene creato un elenco dei gestori di PEC tenuto dal CNIPA
- Stabilito il principio della dematerializzazione dei documenti
- I siti internet delle PA vengono realizzati secondo una serie di principi di “apertura” e fruibilità delle informazioni
- Le PA possono stipulare tra loro convenzioni finalizzate alla fruibilità informatica dei dati di cui sono titolari
- Vengono definite le modalità di accesso ai servizi erogati dalle PA (CIE e CNS)
- Riuso dei programmi informatici
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