Nelle giornate di sabato 23 e domenica 24, in concomitanza con i festeggiamenti per il Capodanno Pisano 2020, il FAI organizza le Giornate di primavera. A Pisa sarà possibile visitare la villa presidenziale del Gombo e il parco di San Rossore. Un'ottima occasione per conoscere qualcosa di straordinario normalmente non accessibile al pubblico. La villa, grandioso esempio di architettura razionalista italiana post-fascista, fu progettata per il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Faranno da guida gli studenti del Liceo classico "Galilei" di Pisa. [LEGGI]
Visita tra la Villa Presidenziale del Gombo e il Parco di San Rossore La villa è un grandioso esempio di architettura razionalista italiana post-fascista. La squadra di architetti che la progettò per il Presidente Gronchi è il duo romano formato da Amedeo Luccichenti e Vincenzo Monaco, tra gli autori della traduzione - in italia - del movimento moderno di scuola fascista (che ha determinato le ragioni della loro Villa Petacci) nel nuovo linguaggio del primo periodo repubblicano, e di cui solo da poco la critica si è occupata concretamente storicizzandone il pensiero con una importante monografia a firma di Paolo Melis. «La Villa Presidenziale del Gombo è uno di quei luoghi che hanno alle spalle una grande storia, ma che in pochi conoscono» dichiara Patrizia Pinto, capo Delegazione FAI di Pisa, «in questi due giorni proveremo quindi a raccontare questa storia, nella speranza che più persone possibili vogliano venire ad ascoltarla. È stato un grande impegno di organizzazione il nostro, soprattutto perché la Villa si trova all’interno del Parco di San Rossore, un’area naturale protetta e quindi con accesso limitato. Ma è proprio grazie alla natura da cui è circondata, che la Villa acquista unicità: un dialogo costante tra architettura e ambiente». Gli “Apprendisti Ciceroni”, per il 23 e 24 marzo, sono gli studenti del Liceo Classico “G.Galilei”, che grazie al supporto dei loro professori e della Delegata FAI Scuola di Pisa, Rosa Pardi, aderiscono al progetto portato avanti dal FAI dal 1996, con l’obiettivo di avvicinare anche i più giovani al proprio territorio.
Nella giornata di domenica 24, il Fai organizza a Volterra l'apertura delle Cappelle Robbiane. Il bianco lunare che si staglia sull'azzurro più intenso del mondo, ancora lucido nonostante i secoli trascorsi: sono i capolavori di Giovanni, l'ultimo dei protagonisti illustri di una delle famiglie di artisti più importanti del Rinascimento italiano, i della Robbia. Pale in terracotta uniche, che generano sentimenti ineguagliabili nello spettatore a distanza di mezzo millennio dalla loro messa a punto e che lascerebbero ad occhi aperti i visitatori delle più blasonate gallerie del globo, eppure si trovano e dimenticate dai volterrani e dal mondo all'interno del suburbano Convento di San Girolamo, a Volterra.