l Teatro Verdi compie 150 anni: fu inaugurato infatti la sera del 12 novembre 1867 con il “Guglielmo Tell” di Gioachino Rossini, e rappresenta uno dei più riusciti esempi di teatro ottocentesco in Italia, progettato dal valente architetto udinese Andrea Scala. Con i suoi oltre 800 posti il Verdi si può considerare un teatro di medie dimensioni (per un paragone, il milanese Teatro alla Scala dispone di oltre 2.000 posti), mentre il suo palcoscenico è uno dei più grandi d’Italia e permette di mettere in scena anche opere imponenti, come quelle di Giuseppe Verdi o di Richard Wagner, con le loro decine di cantanti e comparse.
Nel 1867 l’Italia era unita da appena sei anni sotto la monarchia sabauda, e il teatro fu chiamato Regio Teatro Nuovo; pochi decenni dopo, nel 1904, fu intitolato a Giuseppe Verdi, uno dei compositori italiani più famosi al mondo e un fervente patriota, morto solo tre anni prima, nel 1901.
Forte del successo riscosso a Reggio Emilia e a Modena, teatri partner con Pisa di questa coproduzione, ecco finalmente anche sul palcoscenico del Verdi Il Trovatore, in scena venerdì sera (10 novembre) alle ore 20.30 e domenica pomeriggio alle ore 15.30, e si contano ormai sulle dita della mano i biglietti rimasti disponibili. Dirige Andrea Battistoni, uno dei giovani direttori più quotati nel panorama musicale internazionale, direttore principale del Teatro Carlo Felice di Genova e Chief Conductor della Tokyo Philharmonic Orchestra. L’allestimento è quello della Fondazione Teatro Verdi di Trieste, per la regia di Stefano Vizioli, scene e costumi di Alessandro Ciammarughi, luci di Franco Marri. A Pisa gli interpreti sono Sergio Bologna (Conte di Luna), Vittoria Yeo (Leonora), Silvia Beltrami (Azucena), Leonardo Gramegna (Manrico), Francesco Milanese (Ferrando); completano il cast Simona Di Capua (Ines) e Simone Di Giulio (Ruiz). Orchestra dell’Opera Italiana; Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia, Maestro del Coro Martino Faggiani.
Ispirato al drama caballeresco di Antonio Garzía Gutíerrez El trobador, di grandissima popolarità in Spagna, Il Trovatore è opera che, come nessun’altra, fin dal debutto al Teatro Apollo di Roma il 19 gennaio 1853, «toccò così rapidamente il cuore del suo pubblico», come ha annotato Julian Budden, e che ebbe una diffusione quanto mai ampia e capillare, penetrando nei più diversi strati sociali, per la sua carica di romanticismo e magia, vis drammatica e poeticissimo delirio. È «un’opera di amori dolorosi e infelici, un’opera di perdenti, dove nessuno riesce a trovare una risoluzione alla propria ansia emotiva, è lo scontro delle ragioni del cuore contro la ragione. – spiega Stefano Vizioli – Tutti perdono, in questa opera. L’utopia del Trovatore è l’utopia del cuore che si scontra con la realtà.»
Sarà proprio la recita domenicale de Il Trovatore a salutare il 150° compleanno del Teatro Verdi, e la giornata sarà arricchita da diverse iniziative. La mattina, alle ore 11, nel Foyer, verrà infatti presentato il bel volume, dal ricco apparato iconografico, “Storie di un Teatro. Per i 150 anni del Teatro Verdi di Pisa”, curato da Stefano Bruni, autori Fabrizio Sainati, Stefano Renzoni, Maria Alberti, Stefano Bruni, fresco di pubblicazione per i tipi della ETS. Alla presentazione interverranno il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il Presidente della Fondazione Teatro Giuseppe Toscano, il curatore Stefano Bruni; saranno presenti gli Autori. Nell’occasione saranno in mostra, sempre nello spazio del Foyer, alcuni pannelli fotografici sui 150 anni di vita del Teatro.
Prima dell’inizio della recita, il Circolo Pisano Società di Danza, di nuovo nel Foyer, alle 14.30, accoglierà gli spettatori con “Danzare Verdi”, un ballo ottocentesco sulle musiche del grande Maestro; a seguire, in Sala, l’Associazione Pisana Amici della Lirica “Titta Ruffo” omaggerà il Teatro con una targa celebrativa fatta coniare appositamente per il Centocinquantenario. A concludere la giornata, alla fine dello spettacolo, sarà un brindisi per il Centocinquantenario offerto dalla Fondazione Teatro di Pisa.