venerdì 27 maggio ore 17.00
Presentazione del libro Appunti di un Ispettore solo Arcangeli
giallo di Patrizia Napoleone
Relatori:
Giovanna Bellini
Neurologa criminologa
Alessandro Scarpellini
Scrittore
Itervengono:
Cristiana Vettori
Referente dell’Associazione Libera
Alfonso De Pietro
Cantautore
Coordinatore:
Doady Giugliano
Giornalista
sarà presente l'autore
Chi non ha mai guardato in faccia la disperazione degli ingiusti e dei folli, non è in grado di capire la giustizia e di provare compassione.
L'ispettore Arcangeli, e di nome? Tutti lo chiamano Arcangeli, tanto che si dimentica il suo nome. E' arrivato da una città del Nord, troppo imbalsamata, e troppo imbalsamata la moglie di buona famiglia, proprio quella giusta per garantirsi una buona carriera nel jet-set borghese di quella nebbiosa città del nord. E' arrivato, perchè ha dato un calcio a tutto, moglie e carriera comprese e ha intrapreso un viaggio di ritorno al Sud, da dove era partito, giovane e rampante, allora, e col mito del Nord. Poi gli eventi lo fanno approdare in periferia, una bella periferia Toscana, in una città piccola e colta come Pisa, dove si può, volendo, sentire l'odore del mare, ma davanti alla finestra del suo ufficio c'è un muro, soltanto un muro, e non la spiaggia e la linea del mare, come al Sud, nel paese dove era nato e dove era stato mandato in missione.
Non è più giovane Arcangeli e non ha più tante illusioni, soffre di emicrania, ha qualche nostalgia e qualche rimpianto, insomma, non è un 'vincente', ma, osservandolo, si ha l'impressione che sia un bell'uomo, e che piaccia ancora alle donne, benché lui non se ne accorga e sia poco intraprendente. Fatto sta che, senza tentare seriamente di conquistare alcuna, si ritrova innamorato, ma forse, per paura di accettare una sconfitta, rinuncia alla vittoria.
C'è una donna, presente-assente, che, come un fil rouge, attraversa la sua vita e i suoi pensieri in un intelligente e strano gioco a nascondersi e a ritrovarsi che ambedue sembrano ingaggiare.
La sua missione al Sud si risolve in una bolla di sapone e nell'ufficio di Pisa si ha l'idea che il suo lavoro sia di routine e anche poco interessante, diciamo burocratico; eppure Arcangeli si trova a seguire casi 'strani', 'misteriosi' , 'umani e folli' insieme. Quello che lo interessa è la motivazione all'agire, il mistero della psiche dal quale nascono anche le azioni fuorilegge, gli atti folli, eppure, degni di pietà, di incomprensibile comprensione, forse, di rispetto. La storia di Arcangeli si combina con quelle dei suoi personaggi e anche la narrazione si intreccia in un gioco di specchi e di linguaggi tra il narratore, lo stesso protagonista narrante, le molte storie tristi e gli strani destini oscurati dall’ombra della solitudine. Anche l’Ispettore Arcangeli percepisce il velo della solitudine sulla sua vita e forse è grazie a questa sua sensibilità che riesce ad osservare il mondo attraverso la compassione. Quello di Arcangeli è un percorso agli ‘Inferi’ senza Virgilio come guida. Da questa condizione, forse, nasce la solitudine dell’Ispettore, uomo contemporaneo in una società spesso disorientante, dove è difficile trovare un senso alle storie di quei ‘dannati’ che incontra e custodisce negli Appunti.
Patrizia Napoleone