Pisa omaggia Pier Paolo Pasolini. In occasione del centenario della nascita, la città di Pisa celebra uno dei maggiori intellettuali del ‘900 con una serie di iniziative che si svolgeranno per tutto l’anno, fino al prossimo 2 novembre, data della morte. In programma la proiezione di tutta la filmografia, incontri e presentazioni di libri, e una mostra evento con video, fotografie e opere grafiche al Museo della Grafica. Promotore è il Comune di Pisa, in collaborazione con l’Università di Pisa, il cinema Arsenale e con la direzione organizzativa della libreria Pellegrini. Il programma [LEGGI] è stato presentato questa mattina, alla presenza di Paolo Pesciatini, assessore al turismo del Comune di Pisa, Carla Benedetti, docente dell’Università di Pisa, Virginia Mancini e Alessandro Tosi, museo della Grafica, Antonio Capellupo, cinema Arsenale, Massimo Trocchi, libreria Pellegrini, Stefano Tonelli, artista.
Primo appuntamento è sabato 5 marzo, giorno in cui si celebrano i cento anni dalla nascita, con la proiezione al cinema Arsenale della pellicola restaurata di “Accattone”, film d’esordio di Pasolini, con la introduzione della professoressa Carla Benedetti (ore 20.30) e il saluto dell’assessore Paolo Pesciatini (preoiezione anche domenica 6 e lunedì 7 marzo). Seguirà la retrospettiva che attraverso film restaurati e numerosi eventi realizzati in collaborazione con docenti dell’Università degli Studi di Pisa, ripercorrerà sul grande schermo l’intera filmografia del poeta e regista bolognese. Da lunedì 14 a mercoledì 16 sarà proiettata la pellicola restaurata di “Mamma Roma” con la introduzione della professoressa Chiara Tognolotti (mercoledì 16, ore 20.30).
Appuntamento importante e molto atteso è poi la mostra “Manca sempre qualcosa…” in programma al Museo della Grafica (Palazzo Lanfranchi) dal 1 aprile al 2 maggio, curata da Davide Rondoni, Massimo Trocchi, Paolo Pesciatini. La mostra video, fotografica e di opere grafiche e una installazione vuole essere un sentito “omaggio”, come espresso nel titolo, e “invito alla lettura” fatto di immagini, poiezioni video, film e opere artistiche.
«Perché questo omaggio a Pasolini per tutto l’arco dell’anno e precisamente dal 5 marzo, giorno della nascita al 2 novembre giorno della morte? - dice l’assessore al turismo Paolo Pesciatini -. Perché Pasolini è legato a Pisa per molteplici motivi: il 1 settembre 1943 fu costretto ad arruolarsi militare nella nostra città; in alcuni scritti affermava di trovare “bella Marina, e soprattutto l’Arno, vicino al mare, con dei villini di legno dolcissimi, sulle rive d’un verde delicato”, di Tirrenia ricordava come alcuni giovani la trovassero “tutta moderna, americana: american beach”, ma soprattutto Pasolini scelse Pisa, la nostra Piazza dei Miracoli, per ambientare la città di Corinto, nel film “Medea” che vede la grande Maria Callas protagonista. La scelta di Pisa, come ricordano il direttore della fotografia Ennio Guarnieri e il costumista di “Medea” Piero Tosi, fu fatta personalmente da Pasolini e fu, secondo la loro definizione “sconvolgente”, “geniale”. Perché per lui eliminare il sacro dalla modernità non era possibile. E la piazza dei Miracoli è un esempio vivente di questa presenza. Pasolini, inoltre, ha saputo dedicarsi a ogni espressione della creatività: fu poeta, romanziere, regista, saggista, secondo la sequenza scandita da Moravia nel giorno dei suoi funerali, ma non dobbiamo dimenticare il Pasolini drammaturgo, il Pasolini pittore. Voglio ricordare anche il suo sguardo educato alla pittura, come allievo di Roberto Longhi, “sguardo” che ritroviamo nei suoi film. Pasolini ha intravisto il futuro tenendo presente i valori del passato e con questo omaggio non vogliamo farne “un santino”, ma desideriamo restituirlo al testo non al pretesto. Perché P.P.P. ancora oggi ci interroga e ci provoca con il suo pensiero e la sua opera. Per tutti questi motivi gli rendiamo omaggio tutto l’anno con un ricchissimo calendario di iniziative: con la proiezione di tutta la sua filmografia, e a questo proposito ringrazio il Cineclub Arsenale, con incontri, presentazioni di libri e con la mostra “Manca sempre qualcosa” che si terrà al Museo della Grafica dal 1 aprile al 2 maggio, che si caratterizza mediante video, fotografie di Elio e Stefano Ciol, con gli scatti di Notarangelo sul set de “il Vangelo secondo Matteo”, opere grafiche e una installazione di Stefano Tonelli, un artista “pasoliniano” che con la sua arte è “sempre dall’altra pArte” e che il compianto critico d’arte Gillo Dorfles considerava fra i più grandi della nostra contemporaneità. Questo a dimostrazione del fatto che Pasolini è stato, e continua a esserlo, fonte di ispirazione anche per altri artisti. A questo proposito ricordo le parole di Patti Smith: “Lui sapeva già cosa avrebbe portato la globalizzazione. Era già allarmato dalla deriva materialista della nostra cultura. Un insegnamento da tenere a mente oggi come mai. E anche in questi drammatici momenti di venti di guerra Pasolini è lì a ricordarci che “solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’aver amato, non l’aver conosciuto”».