Urna di San Felice
Girolamo Salvini
Foligno XVIII secolo
Bronzo dorato e argento
misure 145 x 110 cm
L'urna venne eseguita da Girolamo Salvini, pittore e orafo
folignate,
nel 1788, cinque anni dopo il ritrovamento del santo, avvenuto, come indica l'iscrizione,
a Giano nel settembre del 1783.
Il santo, patrono di Spello e Giano, domina dall'alto il reliquiario, ideato come macchina
perché potesse essere trasportato durante la festività nelle processioni cittadine.
L'urna è decorata sui lati lunghi da festoni di fiori che si intrecciano e si incontrano
negli spigoli con quattro testine angeliche.
La teca poggia con quattro volute, su un primo basamento, sulla cui fronte è
rappresentata l'"arma" di Spello.
La cornice è ornata da ramoscelli con foglie lanceolate e bacche in argento che
contrastano con grappoli d'uva dorati. Sopra è la corona della "dignità
cittadina". Poggiano sul basamento due putti con i simboli del martirio: la graticola
e la palma.
Il secondo basamento, a fondo dorato, è decorato da una fascia d'argento con al centro
una sorta di rosone con petali a raggera.
Lo zoccolo, in legno dorato, presenta le cavità per inserire le stanghe per permettere il
trasporto in processione.
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