GRUPPO  ARCHEOLOGICO  PISANO

 

COMUNE DI SAN GIULIANO TERME

 

 

L’Eremo della Spelonca*

 

 

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La piccola cappella monocella ricostruita su murature medievali

 

 

L’antico insediamento si trova in territorio lucchese, però in prossimità del confine con la provincia di Pisa, nelle vicinanze del Passo di Croce dove transitava la vecchia via di comunicazione tra Pisa e Lucca ed è raggiungibile a piedi dal passo stesso.  Alcuni autori identificano la zona come Eremo di San Giuliano di Spelonca, altri di S. Giorgio.

Il romitorio fu fondato nel 1190 dagli eremiti neri (dai preti magister Johannes de Petris, poi chiamato Honestus, e Dulcis). I fondatori non erano però eremiti in senso classico che sceglievano la solitudine e la meditazione (eremos = solo), ma gruppi di monaci che decidevano di vivere in comune come gli apostoli, in povertà, in luoghi piuttosto isolati, anche in contrasto con le istituzioni ecclesiastiche. Si dedicavano anche all’assistenza religiosa della popolazione che viveva in questi luoghi e che aveva difficoltà a raggiungere le chiese. Vi erano molti insediamenti eremitici in Toscana e soprattutto sui Monti Pisani, che da alcuni vengono identificati con il Mons heremita, che compare anche in un affresco del Camposanto monumentale di Pisa e in un altro nella chiesa di S. Agostino a S. Gimignano. Le molte leggende che esistono riguardo alla presenza di eremiti sui monti Pisani all’inizio dell’era cristiana e nell’alto medioevo non sono, fino ad oggi, suffragate da prove documentarie od archeologiche.

La costruzione attualmente più evidente è rappresentata da una chiesetta ad aula unica, di epoca più tarda rispetto alla fondazione; la facciata e la volta a botte sono del 1800, ma le strutture, che mostrano anche un prolungamento posteriore che potrebbe aver eliminato una precedente abside, sono di origine medievale.

Caso poco comune, vi sono nelle sue vicinanze interessanti strutture ricavate direttamente nella roccia tra cui una cisterna con bocca quadrangolare, scavata in parte nella roccia in parte nel vano della grotta mediante un muro di contenimento, sul quale compaiono anche appoggi in pietra e tacche nella roccia (probabile supporto di strutture lignee), una scalinata con fori per un cancello o porta ed una vasca circolare circondata da canalette, fori di palo ed incastri; inoltre sono visibili vani di base per probabili strutture dell’eremo. Strutture simili sembrano presenti anche sul alto destro oltre l’apertura della grotta.

 

Bibliografia di riferimento

 

G. GARZELLA , Il Pedemonte, in Memorie della Società Geografica Italiana, Vol. L, La pianura di Pisa e i rilievi contermini. La natura e la storia, Roma, 1994

F. REDI , Ambiente naturale e intervento dell’uomo nel Medioevo, in “San Giuliano Terme. La storia, il territorio”, vol. 1, Pisa, 1990

G. SBRANA , S.Giuliano Terme. Origini e vicende storiche, Pisa, 1980

 

* Scheda a cura di D. Arduini e N. Panicucci (GAP) estratta dall'opuscolo: "Settembre 2003. I luoghi, le cose, i segni, la storia", stampato dal Comune di San Giuliano Terme.

 

La vasca conica scavata nella roccia all'esterno della cappella

 

La scala intagliata nella roccia per l'accesso ai vani superiori

 

Il concerto di musica classica in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio a fine settembre
(a cura de Il Pentagramma)

 

Immagini fotografiche  del Gruppo Archeologico Pisano. Divieto di riuso