LEGENDA:
- Chiesa di Santa Maria
- Lungarno Mediceo
- Scalo Roncioni
- Ponte della Fortezza
- Chiesa e Museo di San Matteo
- Palazzo Schiff
- Palazzo Roncioni
- Palazzo Toscanelli
- Piazza Cairoli
- Chiesa di San Michele
- Chiesa di Sant'Anna
- Chiesa di San Torpé
- Terme romane di Adriano
- Ponte della Fortezza
- Via San Martino
- Palazzo dal Borgo-Netolisky
- Palazzo Tizzoni
- Palazzo Consoli del Mare
- Palazzo Salviati
- Palazzo Lanfranchi
- Palazzo Cevoli- Lanfranchi
- Chiesa di San Martino
- Chiesa di San Giovanni
- Chiesa di San Bernardo
- Mura --- tracciato non più esistente
Descrizione del percorso:
Il quartiere di San Martino prende il nome dalla chiesa trecentesca ubicata nell’omonima parte. In antichità costituiva col quartiere sant’Antonio l’area denominata Chinzica.
Partenza dalla Cittadella Nuova (12), in Lungarno Fibonacci. Meglio nota come “giardino scotto”, in quanto la Fortezza costruita da Giuliano da Sangallo (1512), dopo essere appartenuta ai fiorentini, fu venduta a Domenico Scotto, ricco armatore livornese, nel 1798. Fu costui a trasformarla in giardino.
Il Lungarno Fibonacci (13) fu aperto prima della Seconda Guerra Mondiale, quando venne costruito il Ponte della Vittoria. A questo lungarno segue il Lungarno Galilei (1), limite settentrionale del quartiere, che come il Lungarno Mediceo subì degli interventi di rialzamento delle sponde perdendo i numerosi scali, salvo quello dei renaioli. Su questa parte del quartiere si affacciano alcuni importanti palazzi come Palazzo Lanfranchi (2), oggi proprietà del Comune e sede di mostre e convegni. Il Palazzo da Scorno (3) e il Giardino del Palazzo dei Consoli del Mare (4), che secondo la tradizione era la residenza dei Della Gherardesca.
Poco più avanti la Chiesa del Santo Sepolcro (5), a pianta ottagonale con campanile in pietra e laterizi, ed il Palazzo Pretorio (6), sede dal 1825 al 1846 dell’Accademia delle Belle Arti, fondata da Carlo Lasinio.
Lungarno Galilei termina in Piazza XX Settembre su cui si affacciano le seicentesche Logge di Banchi che sostituirono la piazza in cui nel medioevo erano i banchi e le botteghe dei mercanti. Davanti ad esse Ponte di Mezzo (7), probabilmente il più antico della città e sul quale si disputa ogni anno il Gioco del Ponte. Da Logge di Banchi percorriamo Corso Italia (8), limite ovest del quartiere, nel medioevo Carraia di San Gilio. Lungo il corso si trova la Chiesa di Santa Maria del Carmine (9) costruita tra il 1324 e il 1328. La sua importanza era testimoniata dalla ricchezza delle opere d’arte che custodiva, tra cui il grande polittico di Masaccio (1426), smontato e diviso tra diversi musei, di cui a Pisa rimane solo il San Paolo, al Museo di San Matteo. A seguire il convento di monache domenicane di San Domenico in cui, nel 1382, la Beata Chiara Gambacorti vi istituì la prima comunità osservante dell’Ordine Domenicano. L’annessa Chiesa di San Domenico (10), a navata unica, secondo la tradizione, venne costruita nel 1385 per volere di Pietro Gambacorti.
Alla fine di Corso Italia si trova Piazza Vittorio Emanuele II, frutto dei profondi interventi urbanistici ottocenteschi, che demolirono le mura e la porta di San Gilio. Svoltate a sinistra in Via Benedetto Croce (11), confine meridionale del quartiere. In questa strada si trovano i principali licei di Pisa, alla fine girate a sinistra in Via Giordano Bruno, sbucherete proprio di fianco alla Chiesa di San Martino (22) nella via omonima (15). Fondata nel 1332 per volontà del conte Bonifacio della Gherardesca. Il vasto edificio in laterizi, con fianchi ed abside decorati da lesene e archetti pensili fu ristrutturato nel XVII secolo. Nell’altare maggiore sono conservate le spoglie di Santa Bona, la santa laica pisana patrona delle assistenti di volo.
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