L'edificio turriforme ha pianta rettangolare (prossima la quadrato) e muratorea litica; quest'ultima è differenziata per pezzatura e lavorazione: ampi conci rifilati e spianati in pietra verrucana fino al terzo solaio (che identifica la struttura originaria) e blocchi piccoli e irregolari nella porzione superiore.
Tutta la torre presenta nella muratora numerose buche quadrate (buche pontaie) lasciate dai ponteggi lignei utilizzati per la costruzione.
La struttura si conclude con la sopralevazione (XVIII sec.) della cella campanaria.
La struttura originaria si data cronologicamente intorno alla metà del secolo XII.
Nel Medio Evo la torre sorgeva nel cuore della città in una zona particolarmente importante, in quanto situata sie nei pressi dell'Arno, sia non distante dal centro di potere politico della Repubblica Marinara.
Scarse sono le notizie circa la proprietà della torre del Campano per quanto riguarda la prima età comunale, situazione del resto comune a tutti gli altri edifici laici della zona; è comunque documentata dal 1173 al 1186 una "domus" appartenente alla casata del Griffi, posta "prope ecclesiam Sancte Margarite", sede tra l'altro di una pubblica curia.
Membro di questa Famiglia era anche quel console Cocco Griffi che, alla metà del XII secolo, dette l'avvio alla nuova cinta muraria pisana.
La prima notizia abbastanza attendibile sulla preoprietà della torre si ricava dal catasto di Pisa degli anni 1428 - 29: tra gli edifici censiti vi compare infatti una struttura abitativa con bottega sul retro, posta in Cappella Santa Margherita, appartenente a Bartolomeo Sampante.
Questi proveniva da una famiglia di mercanti e giudici, i cui membri nel Medio Evo avevano ricoperto la carica di Anziani.
In questa prima metà del secolo XV l'intera zona attraversata dalla Via dei Caciaioli (attuale Via Cavalca) era caratterizzata dalla presenza di numerose botteghe di artigiani e commercianti, situate ai pini terreni delle abitazioni, che dovevano renderla particolarmente vivace e movimentata; del resto ancora oggi l'area conserva questa connotazione commerciale, essendo situata nelle immediate vicinanze del mercato di Piazza delle Vettovaglie. Anche la torre del Campano prima di assumere questa moderna denominazione, era detta torre dei "Casciai" e dei "Caciaioli", termine che sta ad indicare una particolare destinazione d'uso della torre o, più in generale, l'attività specifica della zona.
I vari rifacimenti, ancora oggi riconoscibili all'analisi della struttura muraria, testimoniano la volontà dei proprietari che si sono avvicendati nei secoli, di mantenere inalterata l'immagine della torre, denotando così la sua peculiarità rispetto agli edifici circostanti, man mano scomparsi o comunque trasformati nelle loro strutture. Non aparticoalre della torre caso nel secolo XVIII, al tempo del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I Lorena, l'edificio venne acquistato dall'università di Pisa allo scopo di diventare Torre delle Ore, posta sul Lungarno in cappella San Clemente. Per assolvere a questo nuovo compito fu necessaria la costruzione di una cella campanaria, che rese la torre più imponente.
La denominazione attuale dell'edificio, conosciuto dal 1785 come torre del Campano, deriva quindi dal fatto di aver ospitato sulla somità la campana che scandiva le ore della giornata di studio degli universitari dell'ateneo pisano, posto nelle immediate vicinanze.
Testi a cura di Arch. Monica Deri e Arch. Isabella Giannettoni
Fonti storiche e bibliografiche: Dott.ssa Antonella Del Chiaro e Dott. Francesco Trombi
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