La Cattedrale
Il Duomo, dedicato a Santa Maria, è uno dei capolavori dell’architettura romanica in cui si fondono elementi stilistici classici, tardo antichi, bizantini, lombardo-emiliani e islamici, a riprova della fioritura culturale pisana dell’epoca e della complessa cultura del suo architetto Buscheto. Consacrato nel 1118, l’edificio fu ampliato nella prima metà del XII secolo per opera di Rainaldo, cui spetta anche la parte inferiore della facciata conclusa in seguito dalle taglie di Guglielmo e Biduino. Con pianta a croce latina, transetto e cupola ovoidale, la candida mole marmorea del Duomo presenta una ricca decorazione, specie nella facciata, caratterizzata da quattro ordini di loggette, decorata con sculture e tarsie e conclusa dalla trecentesca statua della Madonna con Bambino, di Andrea Pisano. Tra le decorazioni esterne, da notare le ante bronzee della porta di San Ranieri, di fronte al campanile, fuse da Bonanno Pisano nel 1180, decorate con 24 formelle raffiguranti Storie del Nuovo Testamento. All’interno, in cui coesistono opere e decorazioni di epoche diverse, spicca il grande mosaico nel catino absidale con Cristo Redentore tra Santa Maria e San Giovanni Evangelista, quest’ultimo in parte eseguito da Cimabue, nel 1302. Tra gli arredi scultorei emerge il marmoreo Pergamo di Giovanni Pisano (1301-11), capolavoro dell’arte gotica per la complessa e ricercata struttura architettonica e per la drammatica ricchezza scultorea con cui l’artista raffigura le Scene della vita di Cristo, insieme a Profeti, Sibille e Figure allegoriche; dei numerosi monumenti sepolcrali medioevali restano solo alcune parti del Sepolcro di Arrigo VII, del senese Tino di Camaino (1313-15), in origine posto al centro dell’abside a sottolineare la fede ghibellina della città verso l’imperatore.
Il Campanile
Il Campanile, la famosa Torre pendente, fu iniziato nel 1173, ma ben presto i lavori si interruppero al terzo piano, per la grave pendenza sopraggiunta, e ripresero un secolo dopo sotto la direzione di Giovanni di Simone e forse Giovanni Pisano che, nel tentativo di correggere la pendenza, aggiunsero altri tre piani con inclinazione opposta; tra il 1350 ed il 1372 Tommaso Pisano inserì la cella campanaria.
Il Battistero
Altrettanto lunga e difficoltosa fu la costruzione del Battistero, iniziato nel 1152 da Diotisalvi, in marmo con pianta circolare ispirato all’Anastasis del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Dopo una lunga interruzione, i lavori ripresero nella seconda metà del Duecento, sotto la direzione di Nicola e Giovanni Pisano, cui spetta la realizzazione delle loggette, del secondo ordine, sormontate da cuspidi e grandi busti scolpiti. L’originale cupola fu eseguita a partire dal 1358 e vide impegnati Cellino di Nese e il bolognese Maestro Zibellino. All’interno sorgono il pregiato fonte battesimale ad immersione, di Guido Bigarelli da Como (1246), l’altare intarsiato e il bel Pergamo di Nicola Pisano, datato 1260, nei cui rilievi, con Scene della vita di Cristo, si avvia il rinnovamento della scultura italiana attraverso la ripresa dell’arte classica.
Il Camposanto
Come una quinta teatrale il Camposanto, con la sua candida mole, mossa da arcate cieche e ravvivata da severe protomi umane, fa da sfondo alla piazza. Progettato da Giovanni di Simone nel 1277 e completato nel corso del XVI secolo, l’antico luogo di sepoltura conserva importanti sarcofagi tardo antichi, usati nel medioevo come sepolture, inizialmente disposti lungo i fianchi esterni del Duomo. In origine le pareti dell’ampio quadriportico erano ricoperte da imponenti cicli di affreschi, distaccati in seguito ai danni della seconda guerra mondiale ed in parte restaurati. Il ciclo più noto raffigura gli episodi del Trionfo della Morte, del Giudizio Universale e le Storie dei Santi Eremiti eseguiti dal fiorentino Buonamico Buffalmacco alla metà del Trecento. In più riprese furono eseguiti, nel lato sud, da Taddeo Gaddi le Storie di Giobbe (1342), da Andrea di Buonaiuto (1376-77) e Antonio Veneziano (1384-86) le Storie di San Ranieri, da Spinello Aretino (1390-91) le Storie dei Santi Efisio e Potito; nel lato nord Piero di Puccio (1389-91) affrescò le Storie della Genesi, esposte nella Cappella dal Pozzo. La decorazione di quest’ultimo lato fu conclusa da Benozzo Gozzoli, tra il 1468 e il 1483, con le Storie del Vecchio Testamento, mentre il lato ovest fu affrescato tra il XVI e il XVII secolo.
Testo a cura di: Lucia Casarosa
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