Il Gioco del Ponte
Di regola si svolge l'ultima domenica di giugno.
Tra le feste tradizionali pisane il Gioco del Ponte assume
senz'altro il ruolo di protagonista, non tanto per l'antichità
delle sue origini, quanto per la caratteristica che la distingue:
la battaglia del Ponte.
Le origini di questo Gioco si perdono nelle opinioni degli
scrittori e storici del XVII e XVIII secolo in un passato classico
prima e medievale poi con una continuità tra l'antica romanità
ed il Gioco del Mazzascudo, torneo medievale combattuto tra armati
a piedi, fino ad una ipotetica trasformazione in Gioco del Ponte,
ma comunque la prima notizia certa del Gioco si trova nell'anno
1568.
Il Gioco del Ponte subì successivamente l'influenza
dei Medici che lo regolamentarono, inserendolo in festività
di particolare rilevanza che vedevano anche la disputa di pali
in acqua di cavalli e Luminare.
Lo scopo della battaglia era, e rimane tuttora, la conquista
del Ponte di Mezzo tra le due parti in cui Pisa è divisa
dall'Arno: Tramontana (a nord) e Mezzogiorno (a sud).
La prova di forza sul Ponte è solo la parte culminante
di tutta la manifestazione, che vede impegnati in vari ruoli oltre
720 figuranti in corteo storico che presenta uno spettacolo incomparabile
per i colori e la ricchezza dei costumi ispirati allo sfarzo seicentesco.
Cavalieri, ambasciatori, osservatori, generali, nobili, guardie,
capitani, giudici, tamburi, sbandieratori, combattenti e celatini
trasformano i lungarni pisani in una corte seicentesca tra il
rullo dei tamburi e gli squilli delle chiarine. Fanno parte dei
due eserciti che partecipano alla "mostra delle truppe"
prima della chiamata a battaglia sul Ponte di Mezzo 41 cavalli,
40 tamburi, 20 chiarine e 130 armature.
Il Gioco del Ponte per i pisani non è circoscritto
al giorno del combattimento, ma a Pisa è "Gioco"
tutto l'anno con la partecipazione dei cittadini a tutte le iniziative
delle proprie Magistrature.
Le squadre sono 12:
Sono nomi che derivano dal passato, da antiche compagnie militari
pisane per l'appartenenza territoriale ad un quartiere, o di provenienza
mitologica, come si desume dalle "imprese" disegnate
al centro della bandiera.