1) Trasparenza non
significa soltanto realizzare canali che trasferiscano meglio
l’informazione. In un flusso informativo bisogna porre anche attenzione
alla qualità dell’informazione che si intende trasmettere e al “come” la
si trasmette. Dobbiamo cioè controllare che l’informazione in partenza sia
chiara e completa e, soprattutto, che sia intelligibile da chi la riceve.
Bisogna quindi agire
- sulle strutture amministrative e sulla mentalità che le informa. Esse
hanno ragione di esistere in quanto sono “al servizio” come suggerisce
l’etimologia della parola. Bisogna quindi agire sulle procedure interne,
sulla disponibilità ad essere verificate (il feedback di cui tanto si
parla), sui linguaggi utilizzati, sulla formazione del personale.
L’informatizzazione non deve essere pensata solo come un passaggio dalla
penna al computer, ma come una potente spinta alla rivisitazione
complessiva delle nostre amministrazioni.
- sui destinatari delle informazioni per renderli capaci di utilizzare al
meglio le informazioni fornite ma anche di divenire essi stessi fonte di
informazioni. Questo, per esempio, è cruciale nella scelta delle “forme”
della comunicazione, la cui fruibilità può essere verificata solo da
coloro cui si rivolgono.
2) L’e-government non è la
semplice offerta di servizi per quanto raffinati e innovativi essi siano.
Un progetto, anche se molto buono, non raggiunge i suoi scopi se non è
“percepito” dall’esterno e soprattutto se non è permeabile alle risposte
che dall’esterno provengono. La bidirezionalità è un modo diverso di dire
che l’e-government deve essere un’occasione per rompere o attenuare la
autoreferenzialità che spesso guida le azioni delle amministrazioni.
3) Quando si parla di
barriere da abbattere viene subito in mente il “digital divide” che
discende dalla constatazione che non tutti sono in grado di utilizzare le
forme di comunicazione più strettamente legate all’uso del computer. Nella
elaborazione delle politiche per l’e-government bisogna quindi accertarsi
che tutti siano messi in grado di utilizzare quanto viene offerto, il che
richiede di usare la più ampia varietà delle forme di comunicazione, che
peraltro la tecnica ci offre con abbondanza.
C’è però un secondo tipo
di barriere che possono nascere, e l’esperienza ci dice che spesso
nascono, dal fatto che la Pubblica Amministrazione è ancora per larga
parte un insieme di realtà distinte e spesso scorrelate tra loro. Ne
deriva una pluralità di progetti ognuno dei quali è modellato sulla realtà
“attuale” dell’amministrazione che lo realizza e soprattutto produce
servizi erogati in strutture spazialmente separate. Questo ha come
risultato che invece di far muovere le informazioni si fanno muovere i
cittadini vincolandoli agli orari di apertura degli sportelli. Inoltre si
ha una inefficace moltiplicazione degli sforzi e delle risorse allocate
per raggiungere gli obiettivi che ci si propone.
Le politiche per l’e-government devono quindi mirare
a:
- coordinare tra loro le diverse amministrazioni in modo che, con una
opportuna integrazione tra le varie procedure amministrative, si possa
arrivare ad un “sistema a rete” che permetta al cittadino di entrare in
contatto con esso per la richiesta di qualsiasi servizio attraverso la
struttura a lui più vicina, generalmente il Comune.
- privilegiare la “riusabilità” dei progetti, in maniera che il risultato
da essi raggiunto possa essere utilizzato, col minimo sforzo di
adattamento, anche da realtà diverse da quelle che lo hanno realizzato. In
questo senso progetti con molti attori sono una risposta efficace, ma
credo appaia a tutti evidente che la riusabilità dipende in larghissima
misura da quanto le diverse amministrazioni sapranno collegarsi tra loro
nel senso che prima dicevo.
A queste
linee guida abbiamo cercato, per quanto possibile, di ispirare il nostro
lavoro per la realizzazione di un sistema di e-government per il Comune di
Pisa e per l’area Pisana.
I primi interventi
realizzati sono stati il cablaggio della città con fibra ottica,
realizzato con il sostanziale intervento del Centro SERRA (Servizi
di Rete di Ateneo) dell’Università di Pisa, e il protocollo
di intesa che ha dato avvio alla R.U.P.A. (Rete Unitaria
della Pubblica Amministrazione) di Pisa. Soprattutto sono
stati messi in opera i mezzi per garantire un elevato livello di
interattività delle strutture, elemento essenziale per garantire il
successo di ogni operazione di innovazione nella gestione della pubblica
amministrazione.
La Rete civica comunale,
attivata fin dal 1995, ha poi costituito l’elemento di coagulo di diversi
interventi sulla organizzazione della macchina comunale succedutisi negli
anni.
E’ iniziato lo sviluppo e
la gestione di un sistema di comunicazione interna che consente di gestire
in maniera integrata il flusso documentale in maniera da adeguare l’URP al
ruolo previsto dalla Legge 150/2000: un URP non più solo sportello
informativo e primo smistamento, ma back-office, regia e centro vitale
dello sportello unico, condizioni necessarie per il funzionamento del
front office. URP che effettua analisi dell’utenza, rilevazione dei
bisogni, monitoraggio della customer satisfaction e della qualità dei
servizi, progettazione d’interventi e iniziative di comunicazione di
pubblica utilità.
Ulteriori obiettivi sono:
-
Automazione
del back-office comunale grazie all’introduzione di procedure per la
gestione di protocollo decentrata e dell’intero flusso documentale tra gli
uffici
-
Introduzione
della firma digitale nel processo di produzione degli atti amministrativi
interni
-
Introduzione
della firma digitale per l’autenticazione dell’utenza per l’accesso
on-line (sulla rete civica via internet) ai servizi comunali: sia per
presentare istanze/dichiarazione all’Amministrazione sia per effettuare
pagamenti.
Questo lavoro è
finalizzato all’attivazione dello “sportello unico” attraverso
l’accorpamento dell’URP, dell’Ufficio Archivio e protocollo e dell’Ufficio
Messi. Tale sportello unico, nelle intenzioni dell’Amministrazione,
dovrà erogare servizi integrati di sportello: cioè realizzare le
condizioni per cui il cittadino e l’impresa possano interagire con il
Comune e con le aziende collegate attraverso un solo interlocutore, un
front-office unico, in grado di dare soddisfazione alle richieste, sia
direttamente, face-to-face, sia per via telematica.
Il Comune di Pisa
partecipa alla fase di consolidamento e razionalizzazione della
sperimentazione della carta d’identità elettronica (C.I.E.). Questa
sperimentazione ha ad oggetto la distribuzione delle CIE alla cittadinanza
e la messa a disposizione dei cittadini di una efficiente piattaforma di
servizi in grado di consentire l’accesso sicuro attraverso la CIE ad un
numero rilevante di servizi comunali e a tutti i servizi nazionali già
disponibili. Purtroppo non sappiamo se questa sperimentazione potrà essere
attivata dato che nella finanziaria 2004 sembrano essere sparite le
risorse ad essa destinate.
Comunque gli obiettivi legati all’emissione della CIE sono i seguenti:
-
attivazione dei servizi telematici basati sulla CIE
-
rilascio di circa 30.000 CIE agli utenti dei servizi
- messa a punto
dell’Anagrafe (allineamento codici fiscali col Ministero delle Finanze e
popolamento dell’INA - Indice Nazionale Anagrafico)
-
predisposizione e stipula degli accordi sul territorio
*di tipo istituzionale
(altre P.A. coinvolte nell’erogazione dei servizi di tipo
interistituzionale)
*di tipo economico con
operatori commerciali interessati a vario titolo dall’indotto CIE
(rivenditori di PC, commercianti, banche, ...)
*di tipo logistico (punti
di contatto e di assistenza per il cittadino tramite associazioni, punti
di incontro, reti terze, ..)
-
comunicazione e interventi di sostegno culturale per i cittadini.
Il progetto che in qualche misura riassume e conclude tutto
questo lavoro preparatorio è il Progetto “CITEL” (Front-Office telematico)
coordinato dal Comune di Pisa cui partecipano 31 Enti pubblici e 7
partners privati e che interessa un bacino di utenza di 1.092.901 persone.
Tra
gli Enti pubblici ci sono i comuni limitrofi di Calci, Cascina, San
Giuliano, Vecchiano e Vicopisano, che costituiscono l’Area Pisana
propriamente detta, e il Comune di Volterra che rappresenta un centro di
forte attrazione turistica. Inoltre 14 Enti pubblici partecipano al
progetto come verificatori della riusabilità. I partners privati
garantiscono un elevato apporto tecnologico in vari campi tra i quali
desidero citare quello della verifica della “customer satisfaction” che,
come dicevo, è uno dei mezzi necessari per rendere bidirezionale il
sistema.
L’obiettivo principale del progetto CiTel è la
creazione di un “front office” che consenta l’erogazione di servizi ai
cittadini e alle imprese su più canali d’accesso, sia fisici che virtuali,
in modo tale che l’utente possa scegliere la modalità per usufruirne.
Questo “front-office” viene realizzato con criteri idonei a consentirne la
riusabilità, a permettere di valutare la soddisfazione dell’utenza e,
soprattutto, a dare all’utenza la percezione che esso sia realmente
“unico”.
L’accesso ai
servizi sarà possibile attraverso l’identificazione dell’utente con mezzi
adeguati al livello del servizio richiesto, a partire dal semplice binomio
“Nome utente – password” (credenziali deboli) per arrivare alla Carta
di Identità Elettronica (C.I.E.), ai Certificati digitali o
alla Firma digitale (credenziali forti).
Il progetto ha
molto curato il problema della accessibilità per garantire che tutti
i cittadini possano usufruire dei servizi offerti, promovendo tecnologie
che tengano conto delle notevoli differenze in termini di cultura,
formazione, capacità, risorse materiali e limitazioni fisiche degli
utenti. Per questo si prevede di utilizzare:
-
la rete
Internet, veicolo privilegiato di tutti coloro che possiedono un computer
proprio o che possono utilizzare punti di contatto sia nelle sedi comunali
che in altre strutture;
-
chioschi
informatici che saranno dislocati in zone diverse della città;
-
informazione
ai cittadini su eventi di loro interesse attraverso l’invio di SMS sui
cellulari;
-
Call center
e sportelli fisici per tutti quelli che non dispongono dei mezzi tecnici
necessari o che non sanno, o non vogliono, impadronirsi di tecniche nuove.
Il sistema offrirà canali
di comunicazione bidirezionale per permettere ai cittadini non solo
di usufruire dei servizi offerti ma anche di poter esprimere un gradimento
sui tempi e modi delle risposte ottenute, e più in generale di poter
formulare proposte e suggerimenti. Inoltre, sfruttando l’infrastruttura di
comunicazione cittadina e le sue connessioni con la Rete Telematica
regionale Toscana (RTRT) e con gli altri comuni, tutti i servizi offerti
saranno fruibili anche dai cittadini dei 6 Comuni prima ricordati.
Entro il mese
di novembre 2003 sarà realizzato il portale fisico con i seguenti servizi:
-
sistema di
riconoscimento utente;
-
possibilità
di effettuare pagamenti on-line;
-
instradamento
automatico delle richieste e possibilità di controllare lo stato delle
proprie pratiche;
-
possibilità
di presentare istanze, dichiarazioni ICI, effettuando anche il calcolo
degli importi on-line, e per le Ditte di consultare il proprio estratto
conto;
-
attivazione
della messaggistica via SMS e dei chioschi multimediali.
Nel 2004 saranno attivati
ulteriori servizi, tra i quali vorrei citare:
-
presentazione e gestione di pratiche edilizie compresi i pagamenti;
-
presentazione domande ZTL, interrogazioni sulle multe a ruolo e
possibilità di pagare le contravvenzioni;
-
svolgimento
delle pratiche scolastiche (iscrizioni, utilizzo del servizio mensa e di
quello di trasporto alunni);
-
svolgimento
di pratiche anagrafiche;
-
prenotazione
e pagamento degli accessi ai musei;
-
la
possibilità di interazione dei genitori con le scuole e tra le scuole in
modo tale che si realizzi, direttamente sul WEB, una vetrina sul mondo
delle scuole collegate in rete tra loro.
Il front-office telematico,
oltre all’accesso ai servizi comunali, diventa punto d’accesso verso i
servizi forniti dagli enti/aziende della Rete Civica Unitaria Pisana e
della Rete Telematica Regionale Toscana, nonché verso i servizi della
pubblica amministrazione centrale usando l’infrastruttura nazionale della
Carta d’Identità Elettronica / Carta nazionale dei Servizi.
Questo progetto avrà anche
effetti positivi sulla struttura Comunale, e più in generale
sull’organizzazione complessiva della P.A. a Pisa.
Un flusso fluido di informazioni, quale quello richiesto per permettere al
front-office di dare risposte rapide su qualsiasi richiesta gli venga
rivolta, presuppone una stretta integrazione tra le varie basi di dati
presenti all’interno dell’Amministrazione, una accurata conoscenza e la
conseguente ottimizzazione dei diversi flussi documentali ma, soprattutto,
una continua revisione e razionalizzazione delle procedure amministrative.
In una situazione di risorse economiche calanti per gli Enti locali, i
risparmi che si possono ottenere da una accurata revisione di metodi e
procedure organizzative sono un elemento da non trascurare.
Inoltre il know-how che
l’amministrazione acquisisce per realizzare il miglioramento della sua
struttura può esercitare una funzione di stimolo sulle realtà
territoriali, attraverso i rapporti che essa intrattiene con ditte e
fornitori esterni ai quali commissiona la realizzazione di molte sue
opere. Le conoscenze acquisite migliorano la capacità di controllare la
qualità del prodotto offerto, e permettono anche di elaborare bandi di
gare più precisi, fornendo indicazioni più chiare su quanto si richiede.
Inoltre mi sembra
importante sottolineare che, con le nuove forme di rapporti che si
instaurano tra amministrazioni e mondo esterno, molte basi di dati
dell’Amministrazione potranno essere sviluppate e migliorate attraverso la
collaborazione tra queste due realtà. Pensiamo ad esempio alle pratiche
edilizie. Richiedere una loro gestione informatizzata non solo impone agli
operatori del settore una crescita di livello professionale, ma attraverso
essa è possibile offrire a questi operatori l’utilizzo dei rilievi
cartografici del Comune, ottenendone in cambio la predisposizione della
variazione che, una volta approvata la pratica, può essere integrata
immediatamente nella cartografia.
Spero di avervi dato un
quadro chiaro di come a Pisa stiamo lavorando per realizzare un sistema di
e-government che renda sempre migliori i rapporti tra i cittadini e
l’Amministrazione e mi auguro che queste informazioni possano esservi
utili per il cammino che tutti insieme stiamo facendo.
Grazie per l’attenzione e
buon lavoro a tutti noi.
Bianca Maria Storchi
Assessore ai Sistemi informativi del Comune di Pisa
ottobre 2003 |