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L'attuale vuoto urbano che
costituisce piazza Chiara Gambacorti deriva in realtà da uno
sventramento, infatti esisteva in questo luogo la chiesa con
annesso cimitero di S. Lorenzo in Chinzica, attestata sin
dal 1127.
Negli anni trenta venne destinata a mercato delle verdure,
dotandola di una pensilina metallica ed alberature
perimetrali.
Negli anni ‘60 la copertura fu sostituita con una in cemento
ora non più esistente.
Dopo la tragica esplosione del 1981 causata da una fuga di
gas che causò ben tredici vittime, nonché la distruzione di
una vasta parte del fronte occindentale della piazza,
seguirono anni di ulteriore abbandono.
A seguito di un piano di recupero elaborato negli anni
novanta è stata avviata la ricostruzione dell'edificio
mancante, costituendo la sistemazione a "piazza".
Lo studio del comparto di piazza Chiara Gambacorti ha avuto
come necessario pre-requisito l’individuazione di una
visione d’insieme dei complessi aspetti del recupero: sono
stai approntati una serie di interventi, articolati ma
unitari, finalizzati alla salvaguardia dell'area sia sotto
il profilo architettonico e monumentale sia sotto il profilo
sociale come visione d'insieme di luogo di vita collettiva
ad essa associata..
E’ stato quindi elaborato un “progetto” accompagnato da una
serie di proposte a valore indicativo per avviare un
processo di recupero.
Il progetto si configura quindi come un quadro sistematico e
duttile di proposte operative e metodologiche a diversa
scala correlate a differenziate tipologie d'intervento.
Le singole unità immobiliari che fanno parte dell’area in
oggetto sono state analizzate al fine di configurare
soluzioni complete e praticabili, individuando quelli che
sono gli interventi pubblici e quelli privati., Si è
operata a tal fine , una classificazione e una
quantificazione degli interventi in modo da coordinare un "recupero-manutenzione"
degli edifici privati interessati tale da consentire
all'Amministrazione di operare una “regia” degli
stessi per raggiungere come risultato il progetto unitario
proposto, garanzia di un vero risultato di qualità del
recupero.
L'obiettivo è finalizzato sia al restauro dei fronti
edificati che alla riqualificazione degli spazi entro
l'edificato entrambi volti alla gestione d’uso della
piazza.
In tale ottica il ruolo dell’iniziativa pubblica diventa
strategico in quegli interventi che non accadrebbero da soli
e che se non accadessero renderebbero impossibile o
inadeguato lo sviluppo dell’operazione di recupero.Le
iniziative private, piuttosto che controllate sono guidate e
soprattutto sollecitate.
La sollecitazione più efficace avverrà per via indiretta,
dagli effetti concreti che il risanamento complessivo
dell’”ambiente” favorirà e per via diretta attraverso la
disponibilità a fornire modelli d'intervento correlati ad un
piano di gestione degli spazi pubblici costituito da poche
regole comprensibili, ragionevoli e flessibili. In tal modo
si ottimizza la fruibilità e viene facilita la convivenza
sociale ed economica dei vari operatori e fruitori della
“piazza”.
Il degrado esistente è nato, malgrado i tanti vincoli, dai
mille piccoli sotterfugi dell’abusivismo minimo e perciò
incontrollabile che pian piano hanno progressivamente
corroso e frantumati tutti i vincoli esistenti. E'
necessario perciò che il recupero edilizio non possa
prescindere da un progetto che, sensibile ai mutamenti della
vita sociale, consenta a questi spazi di trasformarsi senza
apparenti modifiche per adeguarsi alle nuove esigenze di
vita. Abbiamo perciò proposto delle immagini di “qualità”
dell’ambiente recuperato poste come un valore strategico da
perseguire in modo da stimolare la partecipazione e
convergenza dei diversi “abitanti” della piazza nel
raggiungimento del comune obiettivo di riqualificarla.
Il recupero del comparto di piazza Gambacorti oltre al
miglioramento delle condizioni di vivibilità e qualità
urbana porterà a una valorizzazione dell'asse
turistico-commerciale di Corso Italia con cui è limitrofo e
darà opportunità di rivitalizzare le varie piccole attività
di commercio, ristorazione, ospitalità che gravitano intorno
alla piazza.
In tal senso si colloca la scelta di attribuire priorità
alla pedonalizzazione, totale della piazza e parziale delle
strade, attraverso la limitazione della circolazione delle
auto.
Nella zona pedonale, la restrizione del traffico stradale ha
per obiettivo quello di rendere compatibili le esigenze
della zona residenziale e di commercio con quelle necessarie
per l’accesso ai servizi, soccorso e manutenzione.
La sezione trasversale e longitudinale sarà continua,
eliminando il dislivello centrale e la cinta centrale di
passaggio delle auto delle strade perimetrali.
Le sezioni longitudinali manterranno le pendenze esistenti
senza modificare gli attuali livelli di accesso agli
stabili.
Via della Pera e via San Lorenzino saranno chiuse al
traffico meccanizzato consentendo il transito dei mezzi per
aventi diritto solo da via San Martino, a vicolo dell’Oro, a
via San Bernardo, e da qui in via della Foglia o in via
Kinzica dalle quali si può uscire dalla zona a traffico
limitato.
Parallelamente al processo di sostituzione dei pavimenti,
sono state operate delle migliorie delle installazioni
urbane, sia sotterranee che di superficie e l’illuminazione.
Sono stati coordinati interventi con i privati residenti, al
fine di recuperare le facciate storiche che si affacciano
sulla piazza.
La varietà e la
qualità delle nuove attività (
cinema Arsenale, teatro San Bernardo, Lucignolo,
associazioni culturali, locali di ritrovo, ecc
) che si sono insediate nel quartiere tra via Pietro Gori e
via la Nunziatina che promuovono già eventi culturali
consentirà di richiamare nella area della piazza nuova
frequentazione, sia da parte di giovani studenti che da
parte di un pubblico più vasto, ponendo le basi per lo
sviluppo nella piazza di un nuovo percorso attrattivo per la
ristorazione, lo shopping e il tempo libero.
Tale nuovo
percorso sarà suggerito da una serie d’interventi
sull’illuminazione, l’arredo urbano e sulle vie d’accesso
alla piazza.
E' stata incrementata l’illuminazione per segnare un
vero portale d’ingresso alla piazza e favorirne
l’integrazione in quell’asse trasversale via della
Nunziatina. via san Bernardo , via Pietro Gori che si
propone alternativo e parallelo all’asse commerciale storico
di corso Italia e via San Martino. |
Sono state
eliminate tutte le barriere architettoniche e urbanistiche e
analizzate la problematica delle vie pedonali e
semi-pedonali.
Nella piazza si configureranno tre zone di utilizzo
pedonale:
- una zona per la sosta, attrezzabile dalle attività
commerciali e di ristorazione,
- una per
la sosta momentanea con panchine per favorire gli incontri e
la socializzazione,
- una zona attrezzabile per piccoli mercati tematici,
mostre temporanee, allestimenti vari, spettacoli, ecc.
l’intervento è caratterizzato dall’uso di materiali
strettamente coerenti con la tradizione costruttiva locale
rispettando sostanzialmente una gerarchia tipologica tipica
della città antica.
L'intervento complessivo viene a configurarsi quindi come un
recupero e una restituzione alla città di uno spazio di vita
e di commercio che ci si auspica comporti un miglioramento
del benessere collettivo. |